La ricerca dell’essenziale alla base dell’impegno ambientale di Arper

Arredi durevoli e senza tempo che possano trascendere le mode e servire a diversi usi durante la loro lunga vita. Leggerezza e semplicità per ridurre al minimo l’utilizzo di materiali. Un approccio modulare alla costruzione che riduce la complessità produttiva e incoraggia lo smontaggio e il riciclo dei componenti. Integrazione discreta di caratteristiche ergonomiche intuitive, valorizzando l’interazione naturale e migliorando la funzionalità degli arredi.
È questo l’approccio di Arper – che fin dal 2005 ha dato vita a un dipartimento ambientale interno – per ridurre l’impatto ambientale causato dall’estrazione, manipolazione, produzione, spedizione, utilizzo e riciclo dei materiali.

Tema con evidenza ormai cruciale per l’umanità intera, quello verso la sostenibilità è un percorso complesso, ma il design è di per sé un processo di cui la complessità costituisce una componente essenziale. Il primo passo di Arper consiste nel riconoscere che, benché esistano più domande che risposte, è necessario applicare l’intelligenza maturata grazie a un dialogo aperto e continuo.

«La sostenibilità – afferma il presidente di Arper Claudio Feltrin – è anzitutto cultura, e la cultura si sedimenta grazie alle persone. Per questo la politica ambientale di Arper si esprime in un percorso diffuso e condiviso all’interno dell’azienda».

Ogni realizzazione di Arper rispecchia le strategie di minimizzazione dell’impatto e di design intelligente essenziali per la sostenibilità. Ad esempio con il tavolo Aeeri (design by Peter Kunz, 2022), che nasce da un singolo foglio di acciaio di un solo millimetro di spessore, piegato per creare un piano che è rigido e resistente, ma si adatta per trovare stabilità anche su pavimenti irregolari.
Ugualmente a suo agio in uno studio come in una sala da pranzo, Aeeri è un esercizio di efficienza: costruito con soli cinque componenti leggeri e sostenibili, anche il suo imballaggio è stato progettato per essere il più sottile possibile, riducendone l’impatto ambientale anche nella fase di spedizione. Quando il suo ciclo di vita giunge al termine, il tavolo può essere facilmente disassemblato per essere riciclato.

Arper Aeeri (ph. ©Alga Studio)

Un altro esempio è la collezione di sedie e sgabelli Mixu (2021), progettata in collaborazione con Gensler, che viene consegnata smontata per ridurne il volume ed è completamente disassemblabile per lo smaltimento differenziato a fine vita. Le tre parti di cui si compone – seduta, schienale e base – si possono combinare in innumerevoli soluzioni, variando tonalità e texture per adattarsi a contesti ed esigenze diversi.
Mixu è disponibile in un’ampia gamma di materiali, per inedite possibilità di progettazione. La seduta, realizzata in plastica riciclata post industriale, è disponibile in diverse opzioni di colore, essenze in legno certificate FSC, finiture in tessuto o in pelle. È possibile abbinare le sedute a schienali in plastica – oppure rivestiti in tessuto o pelle – e alle basi a quattro gambe, sia in metallo che in legno certificato FSC. Lo sgabello, particolarmente adatto nell’utilizzo contract e hotellerie, garantisce il comfort grazie alle dimensioni del sedile, uguali a quelle della sedia.

 

Mixu (ph. ©Salva Lopez).

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