Dal 1910 la località bavarese di Bad Wiessee, sulle sponde del lago Tegernsee, è conosciuta per le sue fonti termali, che contengono una rara soluzione di sali di iodio e di zolfo con efficacia non solo preventiva ma anche curativa per diverse malattie.
E proprio dallo iodio (Jod) e dallo zolfo (Schwefel) prende nome il nuovo edificio termale progettato da Matteo Thun.
Poiché è ormai dimostrato che la cura e la rigenerazione del corpo sono molto più efficaci se svolte in un ambiente gradevole, alla base del concept di progetto si trova la totale integrazione dell’architettura e degli interni nel paesaggio naturale circostante.
Detto così può sembrare ovvio ma la vera sfida consisteva nell’assicurare a ogni ambiente la luce naturale e la vista del cielo e degli alberi nella più totale privacy, indispensabile per le sale da bagno individuali e per i locali di cure specifiche ricavati al livello inferiore e dai quali e possibile raggiungere direttamente il giardino.
La sequenza degli spazi procede progressivamente dal pubblico – la corte di ingresso dalla strada, attraversata dall’acqua, la hall di ingresso e i quattro atrii di distribuzione, che ricevono luce dall’alto – al privato delle sale da bagno.
I materiali prevalenti sono la pietra locale e il legno, che lasciato al naturale subirà un processo naturale di invecchiamento che lo renderà argenteo come la banda metallica che completa l’involucro.
Ventilazione e raffrescamento sono affidati a uno speciale sistema che sfrutta i moti convettivi dell’aria notturna delle vicine montagne, consentendo di fare a meno del condizionamento artificiale.
Crediti
Località Bad Wiessee
Committente Jod-Schwefel-Bad Wiessee GmbH
Progetto architettonico, di interni e del paesaggio Matteo Thun & Partners
Superficie edificata 1.350 mq
Cronologia 2016-2020
Foto © Jens Weber