Da oggi e fino al 12 settembre la Design Week milanese ha una nuova installazione: 16 alberi di Quercus Palustris che ‘bucano’ l’asfalto di fronte al Palazzo dell’Arte.
Voluta da Ceetrus-Nhood, promotore e capofila di LOC, il progetto di trasformazione di Piazzale Loreto vincitore del concorso C40, Let’s break it up! è stata realizzata da Land, lo studio di Andreas Kipar che di LOC-Loreto Open Community cura il progetto di paesaggio.
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«Piantare alberi, fare boschi, moltiplicare il numero delle piante lungo le strade, nelle piazze, nei cortili, sui tetti e sulle facciate delle nostre città è il modo più efficace, economico e coinvolgente – ha detto Stefano Boeri, presidente di Triennale Milano e del comitato scientifico di Forestami – per rallentare il riscaldamento globale, ridurre i consumi e pulire dalle polveri sottili l’aria che respiriamo. La Forestazione Urbana è oggi in cima alle agende delle grandi metropoli del pianeta e Milano – con il progetto di Forestami di 3 milioni entro il 2030 – si candida a diventare una delle città protagoniste di una grande campagna per invertire il cambiamento climatico nel mondo»
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E un bosco urbano di oltre 500 alberi – già acquistati – sarà il cuore di LOC-Loreto Open Community, attorno al quale potrà crescere una Comunità Aperta di Loreto, con l’appello “The call of the urban wild”che parte oggi alla pagina web nhood.it/foresta-urbana/, rivolto ai cittadini delle associazioni della zona per definire nei particolari il progetto, rappresentato nel plastico presentato oggi, che consente a tutti di comprendere come verrà trasformata questa piazza, destinata a diventare uno spazio verde, vivo e animato da iniziative culturali e artistiche, negozi, ristoranti e servizi ai cittadini.
Un progetto che non finisce con la sua costruzione, ma si estende per l’intero futuro del suo ciclo vitale.
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Guidato da Ceetrus Nhood, il team di progettazione di LOC-Loreto Open Community è formato da Arcadis Italia, LAND, MIC-Mobility in Chain, Metrogramma, Andrea Caputo, Starching, Temporiuso, Squadrati, Futureberry, con Matteo Gatto e Renovatio Design.