Ogni anno nei Kensington Gardens, a poca distanza da una delle due sedi storiche, la Serpentine Galleries commissiona a un architetto le realizzazione di un padiglione temporaneo estivo che è insieme parte del programma espositivo di arte e architettura contemporanea dell’istituzione londinese e funzionale a ospitare una caffetteria e i talk delle Park Nights.
Quest’anno il Serpentine Pavilion è stato commissionato all’architetto Lina Ghotmeh, che ha disegnato una bassa struttura circolare ispirata ai Toguna del Mali, luoghi di riunione dove le comunità discutono di questioni collettive e che con la loro bassa copertura invitano a rimanere seduti pacificamente, prendendosi una pausa di sollievo dal caldo.
Le colonne di legno che, disposte in circolo, reggono la copertura del padiglione e definiscono l’architettura complessiva, sono intervallate da pannelli traforati che lasciano filtrare l’aria e la luce all’interno, verso il lungo tavolo circolare disposto lungo il perimetro come un invito alla convivialità e a condividere storie, tradizioni, gioie e preoccupazioni rivolto al pubblico.
Anche all’interno la bassa copertura, disegnata pensando a una foglia di palma, con le nervature interpretate dalle travi radiali che la caratterizzano, appare come plissettata per il diverso andamento dei pannelli posti tra una trave e l’altra. Al centro un pozzo di luce, protetto in sommità da una guaina che impedisce l’ingresso della pioggia, cade al centro esatto del pavimento e diffonde luce naturale in tutto il padiglione.
Nel nuovo padiglione, la cultura arabo-mediterranea di Lina Ghotmeh si esprime anche attraverso il menu della caffetteria e una colonna sonora creata dal compositore Tarek Atoui ispirandosi ai bozzetti di progetto e integrando suoni della musica classica e contadina araba e canti berberi.
Curato da Natalia Grabowska e Alexa Chow, il Serpentine Pavilion è sponsorizzato da Goldman Sachs.
Lina Ghotmeh
Lina Ghotmeh (Beirut, 1980) guida il suo studio di architettura di Parigi e sviluppa opera all’incrocio tra arte, architettura e design.
Come un’eco della sua esperienza di vita a Beirut – un palinsesto di disordini – I suoi progetti, che ama definire ‘archeologie del futuro’, emergono ogni volta da una completa ricerca sulla natura storica e materiale del luogo.
Tra le opere realizzate il Museo Nazionale Estone (con Tsuyoshi Tane e Dan Dorell): il complesso residenziale e commerciale di 13 piani ‘Stone Garden’ a Beirut (commissionatole dalla famiglia di Pierre Khoury e esposto alla Biennale di Architettura di Venezia nel 2021); la torre in legno e urban farm ‘Réalimenter Masséna’ a Parigi; gli Ateliers Hermès in Normandia, nonché numerosi allestimenti espositivi.
Visiting professor a Yale nel 2021 e Gehry Chair 2021-22 all’Università di Toronto, Lina Ghotmeh co-presiede il Scientific Network for Architecture in Extreme Climates e nel 2022 è stata membro della giuria dell’Aga Khan Award for Architecture.
Tra I premi (il primo, a soli 28 anni, dal Ministero della Cultura francese nel 2008) nel 2021 ha ricevuto il Schelling Architecture Prize e l’anno prima il Tamayouz ‘Woman of Outstanding Achievement’.