Il Vitra Design Museum celebra il quarantesimo anniversario di uno dei movimenti più influenti del design degli ultimi decenni con una ricca mostra che racconta il mondo di Memphis, la sua storia e il suo impatto che l’hanno reso leggendario nonostante la sua breve esistenza, dal 1981 al 1987.
Il gruppo Memphis, nonostante la sua breve esistenza, ha rivoluzionato la storia del design, miscelando colore, post-modernismo e una nuova estetica, affiancata da una ricerca materica sperimentale, attraverso i progetti di Ettore Sottsass, Aldo Cibic, Matteo Thun, Marco Zanini, Martine Bedin, Michele De Lucchi, Nathalie Du Pasquier, George Sowden, Michael Graves, Hans Hollein, Arata Isozaki, Shiro Kuramata e Javier Mariscal.
L’obiettivo dichiarato del gruppo era quello di superare i dettami del funzionalismo, celebrare il banale e il quotidiano e rompere i tabù del buon gusto. La sua filosofia di design era anche influenzata dall’emergere della società dell’informazione. Come la televisione e i computer, gli oggetti di Memphis dovevano comunicare con lo spettatore e raccontare la propria storia unica.
Mateo Kries, direttore del Vitra Design Museum, è il curatore di Memphis: 40 Years of Kitsch and Elegance in programma dal 6 febbraio al 23 gennaio 2022 alla Vitra Design Museum Gallery. Tantissimi gli oggetti in mostra, dalla scultorea libreria Beverly di Ettore Sottsass alla poltroncina multicolor Bel Air di Peter Shire, fino alla lampada Super di Martine Bedin, oltre a materiali di archivio come fotografie di progetti di interior, tra cui l’appartamento di Karl Lagerfeld a Monte Carlo.
La mostra rappresenta quindi un omaggio e un’esposizione minuziosa della breve e intensa vita del gruppo Memphis, la cui energia e il cui slancio creativo non hanno perso nulla del loro fascino. Per prendere in prestito le parole di Barbara Radice: «Memphis è nato con l’idea di cambiare il volto del design internazionale, e ha scelto il modo più efficace, diretto e pericoloso per farlo».