Quando il metallo diventa architettura, un incontro con Alpewa

Martedì 5 ottobre alle 17, presso la sede dell’Ordine degli Architetti di Milano Andrea Favale e Claudio Minoliti di Alpewa presentano tre edifici in alluminio, rame e zinco-titanio che rappresentano altrettanti casi di studio sull’utilizzo del metallo in copertura e in facciata come soluzione per creare progetti dall’elevato standard energetico e qualitativo e in grado di resistere anche a condizioni climatiche estreme.
I rivestimenti metallici garantiscono un lungo ciclo di vita dell’involucro edilizio, sono naturali, altamente performanti e soprattutto totalmente riciclabili.

I tre edifici presi in esame – il centro ricerche Petronas a Santena (Torino) progettato da 967, l’edificio residenziale La Corte Verde di Cino Zucchi Architetti a Milano e la Cantina del Bruciato, progettata dallo studio Asv3-officina di architettura – costituiscono tre tipologie differenti di architetture costruite nel nord-ovest del Paese nei quali sono stati utilizzati come rivestimenti per l’involucro edilizio tre diverse tipologie di metalli: dal più nobile ed elegante – il rame della Corte Verde –allo zinco titanio al più versatile alluminio.

La Corte Verde di Milano, Cino Zucchi Architects
Un volume residenziale di uno dei centri più importanti della trasformazione urbana di Milano, con una corte articolata impostata su più livelli di altezza con prospetti differenti: da un lato una facciata continua con “rigonfiamenti” simili a “bow-windows”, dall’altro lato ampie vetrate e terrazze continue in prossimità delle zone giorno. Lastre di rame piegate e forate definiscono ed enfatizzano le aperture delle finestre (ph. Filippo Poli).
La Cantina del Bruciato, Asv3-officina di architettura
Una cantina da 6 mila metri quadri con un involucro roccioso di lamiere microforate di zinco-titanio Rheinzink che dà l'impressione che l'edificio spunti dal terreno come un masso. Il paesaggio della Toscana avvolge la struttura e il design della facciata si adatta in modo ottimale all'edificio.
Centro ricerche Petronas, Studio 967
Nel nuovo centro ricerche realizzato per Petronas la facciata avvolge la struttura come una foglia colorata e segue l’asse dei tracciati dei campi. «L’edificio deve avere un andamento fluido», sottolinea Chichi. L’intenzione degli architetti, infatti, era proprio di non creare qualcosa di appariscente, ma di armonicamente coerente con il territorio (ph. Luca Rotondo).

All’incontro, che dà diritto a 2 CFP, è possibile partecipare in presenza (green pass e mascherina obbligatori) o in webinar, previa iscrizione alla piattaforma iM@teria.

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