Sarà presentato il prossimo 30 novembre presso Assimpredil Ance a Milano il quarto rapporto Guamari sulle prime 55 imprese di costruzioni che operano nel mercato dell’edilizia per committenti privati in Italia, che nel 2021 fatturano in totale 8,4 miliardi di euro (4,2 miliardi nella sola edilizia privata (in crescita su base annua del 19,1 per cento).
Di ognuna il rapporto pubblica e commenta i principali dati di bilancio in una serie storica quinquennale, illustrando anche posizionamento di mercato, strategie imprenditoriali e un elenco delle commesse recenti più significative.
la nuova classifica conferma al primo posto Techbau e si chiude con Building, con un range di fatturato che va da 300,5 a 19,1 milioni.
Solo 22 su 55 le imprese attive esclusivamente nell’edilizia privata: in ordine di fatturato si tratta di Techbau, Impresa Percassi, Gksd Edile, Colombo Costruzioni, GSE Italia, Devero Costruzioni, Borio Mangiarotti, Sercos, Nessi & Majocchi, Ediltecno Restauri, Cev, Sa-Fer, Guffanti A., Ricci, Mario Neri, Tiemme Costruzioni Edili, Cds Costruzioni, Bruni Giorgio & Ivo, Giambelli, Ars Aedificandi, Mengato e Building.
A queste se ne aggiungono 11 che pur non raggiungendo la totalità dei ricavi, fatturano oltre l’85 per cento in edilizia privata: Costruzioni Generali Gilardi, Smv Costruzioni, Cospe, Secap, Pasqualucci, Grassi & Crespi, Nigro & C. Costruzioni, Albini e Castelli, Editel, Italia Costruzioni, Edil Pietro.
Se la graduatoria delle top 55 vede al vertice lo stesso podio della scorsa edizione con Techbau (specializzata in logistica ma sempre più attiva anche nel residenziale e nel direzionale) insieme alla quarta e sesta impresa generale italiana Cmb (anche quest’anno unica cooperativa in classifica) e Rizzani de Eccher, numerose sono le società che si fanno notare per le performance positive del 2021.
A cominciare dalle maggiori crescite di cifra d’affari che appartengono a GSE Italia (unica filiale di un gruppo straniero in classifica che fattura oltre due volte e mezzo la produzione del 2020), CDS Costruzioni (che cresce di 2,4 volte) e Devero Costruzioni (più 111,1 per cento), ma meritano di essere citate anche due imprese che hanno particolarmente incrementato la cifra d’affari nella sola edilizia privata: Cobar, che ha quasi quadruplicato la produzione nel settore, e Cogevi che la ha quasi triplicata.
A spiccare per i maggiori utili in rapporto al fatturato sono tre imprese che lavorano esclusivamente in edilizia: Guffanti A., società dalla forte componente immobiliare (14,5 per cento), Sa-Fer, specializzata nel comparto commerciale (12,5 pe rcento) e Edil Pietro (10,5 per cento).
I maggiori portafogli ordini a fine 2021 (sempre in rapporto al fatturato) spettano a tre realtà fortemente attive nei lavori pubblici come De Sanctis Costruzioni (con commesse che valgono 8,2 volte il giro d’affari), Rizzani de Eccher (4,8) e Pizzarotti (4,6), mentre tra le specializzate in edilizia privata svettano Building (4,6), Techbau (4,3) e Colombo Costruzioni (3,7).
L’attività in edilizia privata è ancora limitata nella maggioranza dei casi al territorio nazionale (spesso non si sconfina oltre le regioni limitrofe) tanto che solo nove imprese dichiarano una quota (anche minima) di fatturato internazionale per committenti privati raggiungendo un export del 12,2 per cento. Guidano questo drappello tre big delle costruzioni come Pizzarotti, Rizzani de Eccher e Itinera che raggiungono quote rispettivamente del 90,5, 85,8 e 82 per cento.
Se alcune società lamentano quest’anno marginalità ridotte dovute al generale aumento dei costi, a livello totale la redditività mostra miglioramenti nelle sue diverse voci: l’ebitda aumenta del 29,8 per cento, l’ebit è quasi due volte e mezza superiore al valore 2020 e il risultato netto passa da una perdita di 72,1 milioni a un utile di 8,9 milioni.
L’indebitamento finanziario netto del campione si riduce del 7,4 per cento e vale meno della metà del patrimonio netto in aumento del 2,2 per cento anche grazie alla presenza di 19 imprese che possono vantare una posizione finanziaria netta attiva.
Il portafoglio ordini a fine 2021, il cui dato è stato fornito solo da 41 imprese, vale 25,6 miliardi (più 11,1 per cento) con una quota nel privato che sale dal 34,1 al 35,2 per cento.
Nel 2021 le top 55 impiegano 15.900 addetti, dato in crescita del 7 percento su base annua.
Nel 2021 la distribuzione geografica delle imprese attive in edilizia privata risulta molto più contenuta rispetto a quella delle imprese generali. Le società di questa classifica sono dislocate solo in 11 regioni con netta prevalenza del Nord Italia e quasi totale assenza di Sud e Isole (solo due imprese).
La Lombardia guida come di consueto questa classifica con una quota sul fatturato totale delle top 55 del 42,9 per cento. Al secondo posto l’Emilia-Romagna, che con sette imprese (di cui ben sei nel Modenese) e una quota del 14,7 per cento scavalca il Veneto, al terzo posto con il 14 per cento del fatturato. Seguono Piemonte (con sei imprese che pesano per il 10,9 percento), Friuli-Venezia Giulia in cui la sola Rizzani de Eccher pesa per il 6,3 percento sul totale, Lazio (4,5 per cento con cinque società). Marginali le quote di Puglia (unica rappresentante del Sud con un’impresa che apporta il 2 per cento del fatturato), Toscana (due imprese a Pisa e a Prato, 1,7 per cento), e Abruzzo, Sardegna e Trentino-Alto Adige.
testo di Aldo Norsa e Stefano Vecchiarino