La gestione informativa della progettazione deve partire dalla committenza

L’evento organizzato il 25 maggio scorso a Milano dalla società TeamSystem Construction in collaborazione con il professor Aldo Norsa e la sua società di ricerca Guamari ha messo a confronto esponenti delle principali realtà imprenditoriali italiane e dell’università sulle trasformazioni in atto nel settore delle costruzioni.
Un settore che nell’ultimo decennio ha avviato un processo di digitalizzazione per sostenere la crescita, migliorare l’efficienza, aumentare la produttività e mitigare il rischio sul lavoro.

Le testimonianze in termini di innovazione e sviluppo nei processi del settore Aec – Architecture Engineering & Construction hanno mostrato come la trasformazione digitale, anche a seguito del Pnrr, sia un processo ormai pienamente avviato e che pone al settore e ai suoi leader sfide del tutto nuove e impegnative, come hanno sottolineato aprendo l’evento Aldo Norsa e Fabio Cognolato di TeamSystem.

In questo contesto, è strategica la diffusione nel mondo delle costruzioni della metodologia Bim, che consente una gestione integrata di tutto il processo e può essere la via di accesso per la filiera nell’era digitale. Sul Bim e sulle opportunità che questa metodologia porta al comparto sono intervenuti il professor Angelo Luigi Camillo Ciribini (Ordinario, Università di Brescia) e il professor Fabrizio Cumo (Ordinario, Università Roma La Sapienza/Direttore Master in Digital Twin).

In particolare, Cumo ha sottolineato come, più che di Bim e di ‘gemelli digitali’ del progetto sia utile parlare più ampiamente di utilizzo di modellazione e gestione informativa della progettazione a partire dal capitolato informativo redatto dalla committenza. L’indispensabile efficientamento delle stazioni appaltanti, esplicitamente richiamato nel nuovo codice dei contratti, può giovarsi di piattaforme informative interoperabili.
I modelli informativi servono infatti per programmare e verificare la fattibilità, per progettare e infine per formulare i piani di sicurezza e i piani di manutenzione nel tempo delle opere realizzate.

 

Alcune realtà del settore hanno presentato la loro esperienza diretta e come la modellazione digitale trovi applicazione nella loro realtà: da Acpv Architects Antonio Citterio Patricia Viel, con gli interventi dell’architetto Sara Busnelli e dell’ingegnere Emiliano Capasso, a Ceas, con il contributo della presidente ingegnere Patrizia Polenghi (“la committenza deve farsi permeare da una cultura condivisa per convincere i decisori a investire nella digitalizzazione”) alla Rizzani De Eccher (ne ha parlato il direttore commerciale ingegnere Enrico Barbiero).

Anche Cloud, Mobilità e IoT sono realtà di quello che si può ormai definire come “cantiere digitale”, come hanno spiegato Gherardo Montemagni (Project Coordinator, The European House Ambrosetti) e Sara Valaguzza (professore ordinario, Università degli Studi di Milano).
Sul tema del cantiere digitale si sono poi confrontati l’ingegnere Alberto Parazzi, partner e managing director di Eos Consulting; l’ingegnere Ivan Bevilacqua, head of smart infrastructures, Pizzarotti; l’ingegnere Francesco Folino, Bim Manager di Italferr.

L’evento si è concluso con le riflessioni di Laura Rusconi Clerici, amministratore delegato di Tekne, ricordando come proprio gli incentivi previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) potranno contribuire allo sviluppo del settore nell’ambito della digitalizzazione, della formazione e delle competenze.

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