Space Bubbles, dal Mit uno scudo spaziale contro il cambiamento climatico

E se fosse già troppo tardi? Se qualsiasi proposito di mitigazione della concentrazione di CO2 in atmosfera non bastasse a ridurre l’incremento di temperatura del pianeta? La geoingegneria dovrebbe essere l’ultima spiaggia ma potrebbe anche essere l’unico modo per affrontare, e rendere reversibile, il cambiamento climatico.

Space Bubbles è il progetto di geoingegneria presentato nei mesi scorsi da un gruppo interdisciplinare di professori e ricercatori del Massachusetts Institute of Technology. Ispirato da un’idea originariamente avanzata dall’astronomo Robert P. Angel, il progetto propone di dispiegare nello spazio una flotta di piccole bolle gonfiabili in grado di schermare una minima porzione – l’1,8 per cento – delle radiazioni solari che raggiungono la Terra.

 

Al contrario di altri progetti di geoingegneria, come l’idea di accrescere l’effetto albedo dissolvendo gas nella stratosfera, Space Bubbles non dovrebbe interferire con la biosfera alterandone i già fragili ecosistemi.

La flotta di bolle congelate sospese nello spazio vicino al punto di oscillazione L1 (che le manterrebbe in equilibrio gravitazionale tra la Terra e il Sole) una volta gonfiate avrebbero un’estensione pari all’incirca alla superficie del Brasile, 8 milioni e mezzo di chilometri quadrati.

Il progetto solleva una quantità di interrogativi: quale sarebbe il materiale più adatto per ingegnerizzare le bolle? Come costruirle e portarle nello spazio? Quali sarebbero i potenziali effetti di lungo termine sugli ecosistemi terrestri? E come eliminare lo scudo se questi effetti si rivelassero disastrosi?

 

Carlo Ratti, parte del team di ricerca di Space Bubbles, ritiene che «proseguire negli studi di fattibilità di uno scudo spaziale portandoli a un livello più avanzato possa aiutare ad assumere decisioni scientificamente informate, perché nei prossimi anni gli approcci geoingegneristici al cambiamento climatico diventeranno senza dubbio più urgenti».

Oltre a Carlo Ratti, il team di ricerca di Space Bubbles comprende Charles Primmerman (Mit Lincoln Laboratory); Daniela Rus (Mit Computer Science and Artificial Intelligence Laboratory), Gareth McKinley (Mit Mechanical Engineering), Markus Buehler (Mit Civic and Environmental Engineering).

I ricercatori sono Fábio Duarte, Nikita Klimenko, Umberto Fugiglando.
Advisors Gabriele Santambrogio, European Laboratory for Non-Linear Spectroscopy, e Lawrence Susskind, Mit Department of Urban Studies and Planning.

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