Un accesso permanente, nuovo e facilmente fruibile per una delle più straordinarie ricchezze archeologiche del Paese: l’ha progettato Stefano Boeri per la Domus Aurea a Roma.
Il percorso si suddivide in tre ambienti – il vestibolo, la galleria e l’accesso nella Sala Ottagona – che collegano il parco di Colle Oppio e l’antico piano di calpestio, quasi sei metri più in basso.
Il vestibolo accoglie al suo interno uno spazio dedicato a bookshop e biglietteria, affacciato su una vetrata che consente di avere uno sguardo complessivo sulla passerella. Un gioco di luci favorisce la fruibilità del percorso, evidenziando dettagli costruttivi, tessiture murarie, resti di un’antica cisterna e parte delle strutture termali sottostanti.
L’utilizzo di strip Led accentua la linearità dell’intervento, facendo brillare le finiture di resina bianca che coprono i piani di calpestio e le porzioni interne verticali dei parapetti. Punti luce accuratamente posizionati valorizzano gli elementi storici sottostanti.
La struttura portante della passerella è costituita da profili metallici HEB rivestiti di un profilo di lamiera liscia zincata e verniciata che, per illusione ottica, ne mascherano le dimensioni e le fattezze industriali.
L’approdo del percorso nella Sala Ottagona, uno degli ambienti più suggestivi della reggia neroniana, è infine costituito da un elemento neutro verticale removibile che può, di volta in volta, prendere parte ai differenti scenari: da cornice per la proiezione di immagini e video a racconto della reggia, la parete muta il suo aspetto al variare dell’utilizzo di luci di tonalità, intensità e colori diversi, entrando così a far parte dello spazio che la accoglie.
«Il progetto di un nuovo ingresso alla Domus Aurea e di una passerella pedonale di accesso alla Sala Ottagona rappresentava un’occasione straordinaria, grazie alle scelte del Parco archeologico del Colosseo, per riportare all’attenzione della città una delle realtà più suggestive della storia e dell’architettura romana, permettendo a ogni visitatore di scendere direttamente nel cuore della Domus neroniana» ha affermato Stefano Boeri.
L’intervento dello studio Stefano Boeri Architetti si insinua tra le rovine, sfiorandole, rimanendo autonomo e autoportante rispetto alle murature esistenti. È stato scelto inoltre di effettuare una posa in opera artigianale e manuale, escludendo l’utilizzo di macchinari e di saldature in loco che avrebbero potuto compromettere i sistemi murari.