The Tree Path, la pista ciclabile di Carlo Ratti sospesa sugli alberi

Cra-Carlo Ratti Associati, Office for Living Architecture (Ola) e l’organizzazione no-profit Gal Terre del Po hanno svelato il progetto The Tree Path, una pista ciclo-pedonale sopraelevata che corre tra gli alberi.
Poggiato su due file parallele di piante che fungono da pilastri, il percorso potrebbe collegare la Ciclovia Vento – la ciclabile di oltre 700 km progettata dal Politecnico di Milano che correrà lungo gli argini del fiume Po da Venezia a Torino – con Sabbioneta, patrimonio mondiale dell’Unesco, mentre sensori integrati nel verde tracceranno le condizioni ambientali in tempo reale.

 

Il percorso si snoderà su tre diversi livelli, salendo fino a sei metri dal suolo.

 

The Tree Path è stato progettato in stretta collaborazione con Ola, uno dei massimi esperti mondiali di una tecnica nota come Baubotanik che considera gli alberi come elementi architettonici in costante evoluzione.
Il progetto di Carlo Ratti Associati prevede la piantumazione di circa mille alberi, la cui crescita costituisce un elemento centrale del processo progettuale. Le piante crescono attorno a un corrimano in acciaio inossidabile, costruendo, sorreggendo e trasformando la struttura del percorso nel corso degli anni.

 

La pista collegherà la Ciclovia Vento con Sabbioneta (Mantova).

 

Il percorso incorpora sensori digitali per misurare molteplici fattori ambientali, dall’inquinamento atmosferico allo stato di salute e crescita dei singoli alberi. Il progetto utilizzerà il sistema di intelligenza artificiale fornito da Urban Intelligence di Mindicity, una B Corp che sviluppa e fornisce una piattaforma software basata sull’AI in grado di raccogliere dati da sensori, satelliti e molte altre fonti, al fine di dare una visione dell’ecosistema urbano, dalla mobilità alla sostenibilità verde, per implementare sistemi predittivi e scenari di simulazione.

 

«E se un giorno potessimo far crescere l’architettura come un albero? Siamo ancora molto lontani da quel futuro, ma possiamo iniziare a esplorare la convergenza tra il naturale e l’artificiale. Possiamo utilizzare gli alberi come elementi di costruzione, sfruttando i dati delle tecnologie digitali per comprendere meglio l’ambiente circostante» ha commentato Carlo Ratti.

Ratti e il suo studio non sono nuovi a questo genere di progetti: da sempre l’architetto, che guida anche il Senseable City Lab del Mit, indaga sulla convergenza tra naturale e artificiale in progetti di diverse scale. Lo studio ha per esempio redatto un piano globale per la mobilità sostenibile per la città di Pristina nell’ambito dello Studio Urbano commissionato da Manifesta 14, la Biennale di arte e cultura contemporanea che si dovrebbe aprire in Kosovo nel luglio 2022.

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