Triennale Milano, rinasce il centro studi con il nuovo spazio degli archivi e della ricerca

Sono più di 300.000, inclusi quelli delle collezioni e dei fondi di architetti e designer, gli oggetti e i documenti che Triennale Milano mette per la prima volta a disposizione del pubblico e dei ricercatori nei 400 metri quadrati della sala al piano terra che è stata inaugurata oggi.
«Uno spazio – nelle parole del presidente di Triennale Stefano Boeri – che nasce come un dispositivo che guarda sia al passato che al futuro. Sentivamo la necessità di creare un luogo in cui fosse visibile e accessibile a tutti lo straordinario lavoro di ricerca, studio e approfondimento che è alla base della proposta culturale di Triennale e che rende vivo il patrimonio dell’istituzione. Cuore – questo il nome del nuovo spazio – è un luogo aperto a tutti, dove è possibile consultare i materiali dei nostri archivi ma anche fare ricerca e sviluppare idee per il futuro grazie al Centro studi di Triennale che proprio qui rinasce».

All’interno di Cuore convergono tre funzioni principali: quella della ricerca, con la riattivazione del Centro studi di Triennale, fondato nel 1935 e attivo fino al 1990, che dopo oltre 30 anni torna a vivere; quella dell’inestimabile patrimonio degli archivi, della biblioteca e delle collezioni; e quella della valorizzazione e divulgazione di tale patrimonio, con lo sviluppo di percorsi tematici di approfondimento nell’intento di far convergere attorno a Triennale una rete di realtà che collaborino alle attività di conservazione, promozione e studio di patrimoni archivistici.

 

Ph. Delfino Sisto Legnani – DSL Studio, ©Triennale Milano

 

Parte della riqualificazione architettonica del Palazzo dell’Arte che Triennale sta portando avanti per valorizzare il progetto originario e adeguare l’intero edificio in termini energetici, il progetto architettonico dello studio Archit di Luca Cipelletti, adottando tecnologie impiantistiche di nuova generazione rende pressoché invisibili gli impianti riaprendo allo sguardo una delle prospettive più significative del palazzo: la scala elicoidale progettata da Giovanni Muzio torna ad essere visibile dall’atrio di ingresso, in un punto di fuga prospettico a oltre 50 metri di distanza.

 

 

Riprogettati secondo il disegno originale di Muzio ma con caratteristiche tecniche migliorative rispetto alla normativa vigente gli infissi verticali esterni.
Nuovo – una reinterpretazione progettuale di quello originale e dei successivi realizzati da Umberto Riva – anche l’infisso verticale interno, completamente vetrato, che dall’ingresso, superato l’atrio conduce nella galleria.
Soprattutto, per riportare la luce naturale nello spazio come era stata progettata da Muzio, la superficie di copertura in pannelli di vetrocemento, da decenni oscurata da una guaina, torna a essere una sorgente caratterizzante di luce zenitale.

 

Ph. ©Delfino Sisto Legnani – DSL Studio, ©Triennale Milano

 

L’allestimento dello spazio instaura un dialogo tra il contenuto, il contenitore e l’impianto strutturale progettato da O. Hoffman nel 1933. Sul perimetro interno montanti in materiale ligneo rigenerato e tamponamenti in Pannello Ecologico di Saviola sono allineati alle travi secondarie e contengono un sistema, esteso per circa 300 metri quadri, di elementi modulari di facile riconfigurazione per esporre contenuti d’archivio a rotazione, documenti e opere ognuno con particolari requisiti di conservazione e fruizione.
Le strutture modulari, realizzate da UniFor su disegno di Luca Cipelletti, utilizzano come principali materiali metallo e vetro, smontabili per componenti e riciclabili singolarmente.

 

Ph. Delfino Sisto Legnani, ©Triennale Milano

 

Al centro dello spazio, 12 tavoli LessLess di UniFor (design Jean Nouvel) consentono l’allestimento di esposizioni temporanee dedicate all’ospitalità e alla valorizzazione di archivi esterni a Triennale, che potranno essere inoltre oggetto di approfondimento attraverso incontri e convegni, ma anche installazioni e progetti multimediali, mentre una seconda area, attrezzata con sei tavoli LessLess, permette di consultare i materiali d’archivio o delle collezioni di Triennale (su appuntamento) e accoglie i ricercatori del Centro studi di Triennale.

Tra le grandi finestre verticali, la parete del perimetro esterno della sala è attrezzata con tre ledwall per esposizioni temporanee. Un quarto ledwall è sospeso sulla porzione finale della sala, adiacente alla scala elicoidale e destinata a conferenze, talk, presentazioni, videoproiezioni.

 

Ph. Delfino Sisto Legnani, ©Triennale Milano

 

Il progetto illuminotecnico, teso a valorizzare la continuità tra architettura e allestimento, conta su corpi illuminanti Erco installati su binari longitudinali a sospensione. L’illuminazione dello spazio interno, con le trasparenze del vetrocemento, crea effetti di luce sulla facciata del palazzo che valorizzano l’architettura anche dall’esterno dell’edificio.

Il nuovo spazio è stato realizzato con il contributo di Fondazione Cariplo e il sostegno di Erco, UniFor, Saviola e dei partner istituzionali di Triennale Milano Lavazza e Salone del Mobile.Milano.

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