Il progetto delle aree verdi riflette il carattere di Expo Milano 2015, meno monumentale rispetto alle esposizioni universali che l’hanno preceduta e più attenta al rapporto tra uomo e natura. Pensato anche per migliorare il microclima del sito espositivo, il piano paesaggistico è organizzato secondo ambiti diversi per tematiche e caratteristiche.
Il primo è rappresentato dall’anello verde, una fascia boschiva perimetrale che funge da filtro ambientale tra l’area espositiva e il territorio circostante e in prossimità della quale saranno realizzate vasche di fitodepurazione, veri e propri giardini d’acqua.
All’estremità est del Decumano sorgerà la collina mediterranea, alta 12 metri e caratterizzata da un sistema di percorsi e terrazzamenti con coltivazioni tipiche dell’area mediterranea (uliveti, agrumi, querceto misto, vite maritata).
Planimetria delle aree verdi di Expo
All’interno del sito sono poi previste declinazioni del paesaggio di carattere più urbano come gli Hortus, otto aree di sosta ispirate all’hortus conclusus medievale con pergolati, tavoli e sedute, arricchite da un apparato decorativo ispirato a codici miniati. In corrispondenza dei punti d’ingresso saranno realizzate tre grandi piazze maggiori – accesso Ovest, Porta delle vie d’acqua, Piazza del lago – mentre nei pressi delle aree di servizio e ristoro sono previste venticinque Piazze minori denominate in base alla specie arborea che le caratterizza (piazza dei peri, dei tigli, dei platani, ad esempio).
Curato dall’architetto Benedetto Selleri di PAN Associati assieme all’architetto paesaggista Franco Zagari per il progetto degli Hortus, il programma verde prevede la piantumazione di specie autoctone: 12.000 alberi, 85.300 arbusti, 107.600 piante acquatiche e 151.700 erbacee coltivate in gran parte in air pot – vasi di plastica riciclabile che riducono i tempi di crescita e ottimizzano il trapianto – in vivai tra Lombardia, Veneto, Emilia e Toscana. L’insieme delle opere paesaggistiche occuperà una superficie di 200.000 mq e le architetture a esse legate – come sedute, pergole, pavimentazioni – sono progettate per essere smontate e recuperate al termine dell’Esposizione Universale.
Layering dei diversi ambiti del progetto Green Expo