Milano, presentata la procedura di vendita degli ex-scali Farini e San Cristoforo

Sei anni dopo l’accordo di programma tra Fs Sistemi Urbani e il Comune di Milano, questa mattina è stato annunciato il lancio della procedura di vendita dei due ex-scali ferroviari di Farini e San Cristoforo.
Complessivamente, il recupero dei sedimi ferroviari milanesi dismessi e delle aree occupate dalle costruzioni ferroviarie del Novecento è uno dei più vasti progetti di rigenerazione urbana a livello europeo e lo scalo di Farini da solo conta per quasi la metà del milione e duecentomila metri quadrati di superfici dismesse. Tuttavia la vendita include anche lo scalo di San Cristoforo, dove la superficie lorda edificabile sarà pari a zero, incrementando così – sul totale delle due aree – la superficie a verde rispondente alle linee-guida del Piano di governo cittadino.

Umberto Lebruto, amministratore delegato di Fs Sistemi Urbani, alla presentazione di oggi.

 

Costruito nel 1921, lo scalo Farini è tuttora attraversato da linee ferroviarie di superficie e sotterranee, con un pezzo importante della Circle line milanese (il cosiddetto ‘passante’, già ora con frequenze di 3-4 minuti) che attraversa l’area a quota meno 20. Il che peraltro rappresenterà un ulteriore vantaggio nella logica di sviluppo dei collegamenti e di ricucitura di pezzi importanti di città lungo la direttrice nord-ovest. Il masterplan di Oma e Laboratorio Permanente con Arcadis e altri vincitore sei anni fa del concorso di idee indetto da Fs Sistemi Urbani e oggi aggiornato con la consulenza del Politecnico di Milano prevede anche, diagonalmente all’area, la realizzazione di due ponti ‘verdi’ a scavalco dei binari che rimarranno in funzione.

 

L’area Farini nell’elaborazione svolta dal Politecnico di Milano.

 

Su una porzione dell’area è già stato avviato il cantiere per realizzare la ‘Grande Brera’, che prevede la costruzione dei nuovi spazi didattici dell’Accademia e di uno studentato.

Nel concreto, la procedura di vendita, che si svilupperà in diverse fasi di verifica della congruità economica e di reale fattibilità delle offerte (non è prevista alcuna base d’asta), riguarda una superficie lorda edificabile di 363mila metri quadrati. Almeno il 30 per cento della Sl dovrà essere di edilizia residenziale sociale (e di questa il 40 per cento dovrà essere reso disponibile in affitto a prezzi calmierati). Per i piani terra dei futuri edifici residenziali sono previste superfici diffuse ad uso commerciale capaci di ricostruire la logica dell’isolato che caratterizza il tessuto urbano della città.

Una possibile configurazione del masterplan nel progetto redatto dal Politecnico di Milano

Per quanto riguarda la vendita, alla cessione ‘tal quale’ delle intere aree Fs Sistemi Urbani affianca due formule di compartecipazione, con la creazione di una società veicolo temporanea nella quale far confluire, da parte di Sistemi Urbani, la totalità delle aree e degli immobili e da parte dell’investitore che si impegni allo sviluppo delle aree, quote corrispondenti almeno al 30% del valore delle aree.

Prossimi passi l’avvio dei lavori di spostamento dei binari della linea Milano-Varese e le prime verifiche relative ai costi di bonifica dell’area.

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