Nell’allestimento di Studio Ossidiana, la partecipazione dell’Olanda alla 23esima esposizione internazionale di Triennale Milano Unknown Unknowns ha vinto il Gold Bee Awards, il premio di Triennale riservato alle partecipazioni internazionali istituito nella scorsa edizione su un’idea della curatrice di Broken Nature Paola Antonelli.
La giuria, presieduta da Benedetta Tagliabue, ha apprezzato la ricerca basata sull’incontro tra esseri umani e altre specie viventi che l’Het Nieuwe Instituut – il museo olandese di architettura, design e cultura digitale che ha curato la partecipazione all’esposizione di Milano – sta conducendo da tempo nella convinzione che l’attuale crisi ambientale dipenda in larga parte da un modello di pensiero che vede il pianeta Terra semplicemente come una risorsa a disposizione degli esseri umani, senza alcuna considerazione verso l’esistenza delle altre specie.
Have we met? Humans and non-humans on common ground (questo il nome della partecipazione dell’Olanda) esplora un campo di possibili strumenti collaborativi per promuovere un dialogo interspecie nella prospettiva Zoöp – sintesi di Zooperation, vita e cooperazione – promossa dall’Het Nieuwe Instituut.
Il secondo premio Bee Awards è andato al padiglione del Messico per Saggio di Flora Onirica di Daniel Godínez Nivón, che affronta le tematiche di Unknown Unknowns attraverso la materializzazione dei sogni di una comunità nativa americana, che diventano realtà grazie a una bellissima installazione realizzata all’interno di un laboratorio partecipativo.
Il terzo premio infine è stato vinto dalla partecipazione del Kenya: ujumbe di Louise Manzon affronta e rappresenta con potenza l’idea di ignoto, il mistero dell’acqua e le conseguenze delle nostre azioni sul Pianeta tramite sistemi agricoli e industriali, ponendo con modalità poetiche domande urgenti sull’inquinamento ambientale.