Si concluderà il 14 novembre l’edizione 2020 della Dubai Design Week inaugurata ieri dalla Sheikha Latifa bint Mohammed bin Rashid Al Maktoum. Con più di cento installazioni, si tratta del primo evento culturale che si svolge in forma fisica a Dubai dall’inizio della pandemia, ma comprende anche una programmazione online che include una serie di talk virtuali e una mostra dei migliori progetti innovativi di impatto sociale prodotti da studenti di tutto il mondo.
Tra le principali attività che si svolgono ‘in presenza’, il Dubai Design Week Marketplace dove espongono artigiani e piccole imprese locali; l’esposizione concettuale ‘The Shape of Things to Come’, un’esplorazione dei progetti di diversi gruppi di architetti e designer del Medio Oriente, l’Architecture Festival 2020’, una mostra di progetti medio-orientali sviluppati da 40 studi di architettura associati al RIBA insieme a iniziative multidisciplinari di organizzazioni e istituzioni internazionali.
Tra gli allestimenti internazionali anche il progetto di ricerca ‘Space Exploration and design’, organizzato dall’ Institut Français e dalla Cité du design di Saint-Etienne, una delle Città Creative dell’Unesco.
Anticipazione di una mostra più ampia che la cité du design sta organizzando con l’Agenzia Spaziale Francese – in programma per la fine del 2021 – sui modi in cui il design aiuterà l’umanità, con il progetto di nuovi strumenti, a colonizzare lo spazio, a Dubai ‘Space Exploration and design’ si presenta con tre installazioni del giovane designer francese Anthony Vacter che immagina una vita su Marte, e con lavori di Simone Fehlinger e di Simon Chevalier e Lucile Cassassolles dello studio creativo Lux.