Un’ellisse intorno al vuoto: il Museo del Futuro di Dubai

  • Una scultura cinetica fuori scala e un qalam digitale che trasforma la calligrafia in architettura. Il progetto architettonico di Killa Design e l’ingegneria di Buro Happold
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Il grande vuoto centrale come un buco nero dell’universo ancora da scoprire; un esoscheletro autoportante di forma ellittica che si fa edificio dimostrando che con la tecnologia il futuro è già tra noi; bucature che formano frasi leggibili da lontano e che ispirano un’incessante ricerca scientifica, con l’ambizioso progetto ‘Great Arab Minds’, che intende richiamare a Dubai, nella sua strada di grande potenza regionale, mille menti arabe per percorrere un nuovo cammino della conoscenza: il nuovo Museo del Futuro di Dubai esprime attraverso l’architettura – sviluppata da Shaun Killa insieme a Buro Happold per l’ingegneria su ispirazione del primo ministro degli Emirati e governatore di Dubai Sheikh Mohammed bin Rashid Al Maktoum con la Dubai Future Foundation, una potente valenza simbolica.

Ph. courtesy Dubai Future Foundation

I pannelli metallici che rivestono l’esoscheletro sono 1.024, come i byte che fanno un kilobyte, tutti diversi perché laser guidati da un software Tekla li hanno tagliati seguendo lettera per lettera le parole del principe Mohammed bin Rashid Al Maktoum, primo ministro degli Emirati e governatore di Dubai.
Dai tagli filtra la luce e la sera 14 chilometri di strisce Led le rendono leggibili dall’esterno.

La lobby riceve luce dalle 'lettere' arabe tagliate a laser nei pannelli metallici che formano la pelle dell'edificio (ph. cortesi Dubai Future Foundation).

Il podio sul quale si ergono i 77 metri del Museo del Futuro è una collina artificiale alta 15 metri sopra il livello della strada che accoglie circa cento specie di alberi e arbusti che rappresentano la biodiversità culturale del Golfo.
La loro crescita rigogliosa è assistita da un sistema di irrigazione sotterraneo che porta acqua direttamente alle radici prelevandola da un sistema di raccolta che confluisce nello specchio d’acqua antistante l’ingresso.

L'ingresso, alla base del podio sul quale sorge l'edificio, si apre su uno specchio d'acqua che agisce anche da vasca per l'irrigazione delle specie arboree impiantate sulla collina artificiale (ph. courtesy Dubai Future Foundation)

Attraversato da passaggi artificiali, il podio serve da connessione tra la stazione Emirates Towers della metro e le torri stesse, svolgendo così un ruolo centrale nell’infrastruttura della città.

Organizzato su sette livelli, lo spazio interno di 30.000 metri quadrati e privo di colonne accoglie un grande auditorium con 345 posti (le poltrone sono dell’italiana Lamm), mentre ogni livello superiore ospita una diversa esposizione permanente. I temi sono l’intelligenza artificiale, i viaggi spaziali (lo scorso anno la Mars Probe della missione spaziale degli Emirati è entrata nell’orbita di Marte), i cambiamenti climatici e l’ecologia, le scienze della vita e la “spiritualità”.

The Heal Institute, al quarto piano del museo (ph. courtesy Dubai Future Foundation).

All’ultimo livello una grande sala multifunzionale capace di accogliere mille persone con vista sui grattacieli della città e la vicina marina.

Ph. courtesy Dubai Future Foundation

4.000 MW/h di fotovoltaico installato contribuiscono all’autonomia energetica dell’edifico. Interamente sviluppata in Bim, la progettazione ha richiesto più di un anno di lavoro e la costruzione oltre due anni: più di 18 mesi sono stati necessari solo per installare i 1.024 pannelli di acciaio dell’involucro.

Museum of the Future

  • Località Dubai
  • Committente Dubai Future Foundation
  • Progetto architettonico Killa Architectural Design
  • Progetto strutturale, Mep, acustica, ingegneria delle facciate, lighting design, sostenibilità Buro Happold
  • Main contractor BAM International
  • Rating Leed Platinum
  • Poltrone auditorium Lamm
  • Superficie del lotto 20.000 mq
  • Slp 30.000 mq
  • Altezza 77 metri
  • Investimento circa 150 milioni di dollari
  • Cronologia 2016-2022
  • Foto Phil Handforth

La platea dell’auditorium del nuovo Museo del Futuro è arredata con 366 poltrone C100 dell’italiana Lamm, fornite dall’importatore locale Sanitary Materials Company Llc.

Disposte su file curve, le poltrone – design Baldanzi & Novelli – sono state scelte nella versione completamente imbottita e rivestite in pelle color grigio argento, con schienale basso e strutture verniciate argento.

Le prime tre file sono composte da 69 poltrone C100 individuali, ovvero con doppia fiancata, lunghe fino a terra. Quelle della prima fila non poggiano sui gradoni e possono essere agevolmente rimosse dalla platea e trasportate su ruote. Le file successive sono occupate da altre 267 poltrone C100 nella versione su barra con fiancata in condivisione. La prima fiancata di ciascuna fila arriva a terra, le fiancate centrali appoggiano sulla barra. I piedi di fissaggio diretto a pavimento sono personalizzati per evitare interferenze con le bocchette di aerazione a pavimento.

Killa Design

Fondato nel 2015 a Dubai dall’architetto statunitense Shaun Killa (nella foto) e Allel Hadri, entrambi con una lunga esperienza maturata in Atkins, con sette associati e uno staff di cento professionisti Killa Design persegue la qualità ambientale, funzionale e d’uso dei progetti attraverso la ricerca e l’innovazione.
Software e tecniche di progettazione evolute vengono messe al servizio di concept originali che promuovono anche l’innovazione di processo e costruttiva. il loro Address Beah Resort a Jumeirah (300 metri, 77 piani) nel 2021 ha vinto tra gli altri un Award of Excellence del Ctbuh e la sede della Future Foundation è il primo edificio stampato in 3D abitato al mondo.
La propensione all’innovazione è testimoniata anche dal Bim Award Middle East di Tekla nel 2018. Tra i progetti in corso, il masterplan di un resort high-end su un’isola del Mar Rosso per la Red Sea Development Company e la torre del Namaste W Hotel a Mumbai.

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