Quello annunciato oggi è il premio a quarant’anni di carriera nel corso dei quali, incurante delle mode, Sir David Alan Chipperfield ha realizzato in tutto il mondo progetti e più di cento opere in grado di creare una percezione unica dello spazio architettonico, di modificare positivamente il paesaggio costruito e di creare dialoghi con la storia che arricchiscono culturalmente i fruitori e i luoghi.
L’eleganza dei suoi lavori discende dalla sobrietà con cui sono immaginati e disegnati e coincide con la funzionalità e l’accessibilità degli spazi, specie negli interventi più complessi di recupero, riqualificazione e trasformazione delle architetture del passato con cui si è confrontato, ultimo il caso delle Procuratie Vecchie di Venezia.
Progetti che, come nel caso del Neues Museum di Berlino (2009), attraverso il nuovo portano l’antico in primo piano e riescono a recuperare anche ciò che la guerra aveva distrutto.
«È sicuro senza arroganza, evita costantemente le tendenze per confrontarsi e sostenere le connessioni tra tradizione e innovazione, al servizio della storia e dell’umanità – ha detto Tom Pritzker, presidente della Fondazione Hyatt che sponsorizza il premio. Sebbene le sue opere siano elegantemente magistrali, Chippeefield misura i risultati dei suoi progetti in base al benessere sociale e ambientale che riescono a creare».
Con un britannico understatement, senza clamore e senza indugiare in considerazioni da ‘salviamo il mondo’, in Chipperfield la sostenibilità risiede esattamente nel fare architettura in maniera onesta, progettando e realizzando opere durature perché resistono al tempo e alle mode e nel rendere fruibile in termini attuali ciò che di bello esiste già.
«Sappiamo – ha detto all’annuncio del premio – che come architetti abbiamo un ruolo importante nel creare un mondo non solo più bello, ma anche più equo e sostenibile. Dobbiamo raccogliere questa sfida e contribuire a ispirare la prossima generazione ad assumersi questa responsabilità con lungimiranza e coraggio».
Ogni opera del suo studio, che oltre a Londra ha sedi anche a Milano, Berlino, Santiago de Compostela e Shanghai, è un’impresa civica al servizio della società, come l’edificio dell’America’s Cup “Veles e Vents” (Valencia, 2006), dove lo spazio esterno supera quello interno e le terrazze a sbalzo diventano dei ‘mirador’ che si estendono generosamente lungo il perimetro di ogni livello sovrapposto. O come l’intervento di Morland Mixité Capitale (Parigi, 2022), con le arcate portanti che reggono il nuovo e lo collegano all’edificio originale e allo stesso tempo creano un nuovo ‘passage’ che rivitalizza il quartiere.
«Non vediamo lavori immediatamente riconducibili alla sua mano in città diverse – ha scritto la giuria nella motivazione del premio – quanto piuttosto un Chipperfield diverso, con edifici progettati specificamente per quel luogo…in un linguaggio architettonico che tiene in equilibrio la coerenza e i principi progettuali fondamentali adattandoli alle culture locali».
Tra le altre opere significative del cinquantaduesimo Premio Pritzker ricordiamo il River and Rowing Museum di Henley-on-Thames, UK (1997), la sede di BBC Scotland a Glasgow (2007), il Turner Contemporary a Margate, UK (2011), il Saint Louis Art Museum in Missouri (2013), il Museo Jumex di Città del Messico (2013), la cappella e il centro dei visitatori del cimitero Inagawa a Hyogo (2017) e la Kunsthaus di Zurigo (2020).
Presieduta da Alejandro Aravena, la giuria di quest’anno era formata tra gli altri dagli architetti Deborah Berke, Kazuyo Sejima, Wang Shu e Benedetta Tagliabue. La cerimonia di consegna ad Atene il prossimo aprile.
Sir David Alan Chipperfield
Nato a Londra nel 1953 e cresciuto nella campagna del Devon, Sir David Alan Chipperfield, dal 2021 CH ovvero membro dell’Order of the Companions of Honour, si è laureato in architettura nel 1976 alla Kingston School of Art e nel 1980 all’Architectural Association.
Prima di fondare il suo studio a Londra nel 1985 ha lavorato con Douglas Stephen, Norman Foster e Richard Rogers.
La sua carriera è iniziata disegnando gli interni di uno spazio retail per Issey Miyake ed è proseguita con il River and Rowing Museum di Henley-on-Thames (1989-1997), il suo primo lavoro nel Regno Unito, e con gli interventi museali di Berlino.
RIBA Royal Gold Medal nel 2011, Chipperdield ha ricevuto anche la Heinrich Tessenow Medal tedesca nel 1999 e il Praemium Imperiale giapponese nel 2013. Dal 1995 al 2001 ha insegnato architettura alla Staatliche Akademie der Bildenden Künste di Stoccarda e nel 2011 è stato visiting professor a Yale.
Curatore nel 202 della 13esima Biennale di Architettura di Venezia, nel 2020 è stato Guest Editor di Domus.