Il protocollo di Noto

Nato dalla sinergia tra GBC Italia, il Comune di Noto e l’Ordine dei Chimici e dei Fisici della provincia di Siracusa, è stato siglato ieri a Palazzo Ducezio il Protocollo di Noto, il cui fine è la valorizzazione e la rigenerazione in chiave sostenibile delle città barocche della Val di Noto, dal 2002 Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco.

La forte rilevanza storica e culturale dell’area potrà diventare un caso pilota nell’applicazione dei principi della sostenibilità, tramite ad esempio l’ausilio di strumenti quali il protocollo energetico ambientale GBC Historic Building.

Nell’ambito del percorso di partenariato si prevede anche la costituzione di cabine di regia per conciliare questi obiettivi con l’utilizzo dei fondi provenienti dal PNRR. 

Alla firma del Protocollo, GBC Italia ha partecipato con il presidente Marco Mari e l’architetto Toni Cellura, segretario del Chapter Sicilia di GBC Italia, che sarà il punto di riferimento territoriale per il supporto dell’iniziativa.

«Alla base del protocollo d’intesa – ha affermato Corrado Figura, Sindaco di Noto – vi è la realizzazione della crescita socio-economica e culturale, oltre allo sviluppo sostenibile del nostro territorio, allo studio, al recupero, restauro, risanamento e a tutte quelle attività riconducibili alla conservazione e alla valorizzazione dei Beni Culturali e architettonici». 

«Con la firma del protocollo abbiamo ritenuto di investire sulle tematiche di comune interesse quali la salubrità e circolarità dell’ambiente costruito, l’End of Waste e il recupero dei rifiuti nella filiera edilizia e l’applicazione dei Criteri Ambientali Minimi» ha spiegato Nausicaa Orlandi, presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Chimici e dei Fisici. 

© 2020 IoArch. All Rights Reserved.

Scroll To Top