L’affordable housing di 
Alvisi Kirimoto a Barletta

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Un’architettura compatta e con i piedi per terra”. Così Massimo Alvisi e Junko Kirimoto definiscono il progetto Viale Giulini Affordable Housing con cui viene ripensata la periferia di Barletta (Puglia) attraverso un intervento di edilizia residenziale convenzionata.

L’edificio è situato a sud-ovest della città natale di Massimo Alvisi, nella Zona 167 (dal nome della legge istitutiva).

L’architettura dello studio Alvisi Kirimoto si pone l’obiettivo di accordare la macroscala urbana con la dimensione domestica, all’interno di un più ampio sistema di progetti di rivitalizzazione del quartiere, tra cui il parco dell’Umanità di ABDR.
Quello di Alvisi Kirimoto è un progetto che, con lo stesso garbo con cui si erge, riporta al centro del dibattito architettonico il tema degli alloggi di qualità a prezzi accessibili.

 

Logge, balconi e spazi aperti sono elementi centrali nel progetto, ©Marco Cappelletti.

Dal profilo sobrio e rigoroso, l’edificio si rapporta alla città in modo scultoreo, in netto contrasto con il contesto disordinato in cui è inserito, carente di spazi verdi e progettualità. Il complesso, che dispone di 50 unità con i relativi parcheggi sotterranei e di un piano terra dedicato ad attività commerciali, si presenta come un monolite a forma di C, che si sviluppa per un’altezza di 6 piani e una superficie totale di oltre 5.000 mq.

La regolarità dei prospetti rappresenta il carattere principale dell’edificio: la cortina uniforme in mattoni di colore grigio scuro è una partitura neutra ritmata da elementi in lamiera metallica bianca di aggetti e bucature.

 

Gli appartamenti sono organizzati attorno a una corte, che occupa una superficie superiore al 70% del lotto, ©Marco Cappelletti.

«Il progetto, pensato come il ‘punto zero’ di una riqualificazione generale di questo pezzo di città, rompe con le forme tipiche dell’edilizia convenzionata – spiega Massimo Alvisi, co-fondatore dello studio. Ci interessava lavorare sulla tipologia e sulla qualità degli spazi, non solo sul disegno. Per bilanciare la gravità del volume, il cui profilo arrivando a terra si piega verso l’interno per ampliare lo spazio pubblico, abbiamo immaginato una serie di logge leggere e permeabili appese alla facciata, attribuendo ‘democraticamente’ a tutti uno spazio in più. Le logge, infatti, da un lato si proiettano verso l’esterno, quale estensione naturale degli appartamenti, dall’altro, con le loro superfici bianche e perforate, riflettono la luce naturale all’interno dell’ambiente domestico. Inoltre, aggiungono dai 10 ai 15 mq in più agli appartamenti, arricchendo la qualità spaziale dei tagli tipologici più modesti e limitati».

Il progetto coniuga materiale e astratto, leggerezza e gravità, ©Marco Cappelletti.

 

Seguendo l’orientamento solare, i balconi sporgono su Viale Giulini per trarre massimo beneficio dalla luce naturale, e scavati nel volume negli altri prospetti per limitare il fenomeno dell’irraggiamento. Protetti in alto dalla pioggia e lateralmente da schermature in lamiera perforata per aumentare il livello di privacy, ospitano ai lati le infrastrutture tecnologiche e gli stenditoi. La loro conformazione permette la massima personalizzazione interna, senza mai alterare l’estetica generale delle facciate.
Le logge interne ed esterne sono prefabbricate e riproducibili facilmente in serie, senza rinunciare alla ricchezza del dettaglio e alla durabilità. L’attacco a terra dell’edificio trasmette solidità e dinamismo al tempo stesso: se il rivestimento parte direttamente da terra, radicando l’edificio al suolo, il piano vetrato commerciale termina sul fronte strada e sui lati corti con un taglio diagonale verticale netto, che slancia il volume. La stessa inclinazione è ripresa in orizzontale in tutti i piani nel raccordo tra i lati minori e il fronte principale, risolto con una svasatura, così come il parapetto in copertura, che nasconde i pannelli solari termici.

 

Il piano terra ospita attività commerciali, i piani superiori sono destinati completamente alla funzione residenziale, ©Marco Cappelletti.

Funzionalmente, l’edificio si presenta diviso in 3 blocchi, ciascuno dei quali dotato di un proprio vano scala e ascensore. Il corpo scala centrale è completamente vetrato verso la corte, mentre quelli laterali sono illuminati naturalmente da un lucernario, attraverso il quale la luce filtra in tutti i livelli tramite un ampio vano vuoto, compreso tra le rampe e il vano ascensore.

Tutti gli appartamenti sono organizzati attorno a una corte, che occupa una superficie superiore al 70% del lotto, pensata come un piccolo parco con alberi e piante caducifoglie, per avere ombra in estate e luce naturale in inverno.

 

Solo due materiali per tutto l’edificio: mattoni grigi e lamiera stirata bianca, ©Marco Cappelletti.

 

Il progetto di Barletta si allinea all’impegno costante di Alvisi Kirimoto sul tema della rigenerazione urbana in Italia e all’estero, dall’impegno al fianco di Renzo Piano per il gruppo di lavoro G124, al cantiere aperto di un asilo nido, centro civico, biblioteca e parco a Grotta Perfetta nella periferia sud di Roma, fino all’attivazione di laboratori sperimentali nei grandi centri commerciali ai margini di Nanchino e Shanghai in Cina.

Viale Giulini Affordable Housing

Luogo Barletta (Barletta-Andria-Trani)
Data gennaio 2020
Area 5.380 mq
Cliente, impresa esecutrice Edilbari s.r.l.
Architettura Alvisi Kirimoto
Team di progetto Massimo Alvisi, Junko Kirimoto, Chiara Quadraccia, Donato Labella
Progetto strutturale Ing. Antonio Salzo
Progetto impianti e antincendio Tumulo & Denuzi Engineers

Alvisi Kirimoto

Massimo Alvisi e Junko Kirimoto, ©Ilaria Magliocchetti Lombi.
Massimo Alvisi e Junko Kirimoto, ©Ilaria Magliocchetti Lombi.

Dopo 10 anni di collaborazione con architetti internazionali come Piano, Fuksas e Niemeyer, Massimo Alvisi e Junko Kirimoto hanno fondato nel 2002 Alvisi Kirimoto + Partners. Il dialogo con la natura, la rigenerazione urbana e l’attenzione ai temi sociali caratterizzano i loro progetti. Fondendo la sensibilità italiana a quella giapponese, lo studio ha realizzato numerosi progetti in Italia e all’estero. Tra i tanti: lo stabilimento industriale Medlac Pharma a Hanoi, Vietnam (2011); il complesso industriale Incà a Barletta (2010), la sede direzionale di Molino Casillo (2012) e il restauro del Teatro Comunale di Corato (2012) in Puglia; la ristrutturazione dell’Alexandrinsky Theatre a San Pietroburgo (2013); la cantina Podernuovo a Palazzone, Toscana (2013); gli uffici direzionali al 32° piano di un grattacielo nel cuore di Chicago (2018); il restauro e ampliamento di Villa K, un casale storico nelle Langhe, Piemonte (2018); l’aula magna della LUISS Guido Carli a Roma (2018); la ristrutturazione di Casa C, un appartamento a Roma (2020); l’Accademia della Musica di Camerino (2020). Inoltre, ha collaborato in qualità di Executive e Local Architect di OMA al progetto della Fondazione Prada a Milano (2015).
Lo studio è impegnato in vari progetti di recupero e risanamento urbano in Italia e all’estero, tra cui la riqualificazione del centro storico di Hanoi e le linee guida strategiche per il piano urbanistico di Battipaglia.

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