Architetto e scultore, fermo sostenitore del valore della ricerca pura nell’architettura e nel design, con la mostra Le sculture dell’ozio, fino al 12 ottobre negli spazi di Palazzo Viani Dugnani a Verbania Angelo Micheli conduce una personale riflessione artistica sul simbolismo della rappresentazione.

«Credo che l’arte sia conoscenza dell’incoscienza – dice Micheli a proposito delle relazioni tra Architettura e Arte – In un momento di ozio un cipresso era davanti ai miei occhi ed è stato il primo soggetto, poi è arrivata casualmente l’idea di scolpire una capra e successivamente il corpo umano. Prima le mie mani, il mio viso e poi parti di corpi femminili. L’ozio mi ha permesso di pensare e dare forma alla curiosità. Queste sculture non sono provocatorie o ribelli ma la loro semplicità dell’essere normali, le rende sorprendenti. Ozio, curiosità e scultura».
Le sculture dell’ozio è curata dalla Commissione Cultura dell’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori delle province di Novara e Verbania-Cusio-Ossola in collaborazione con il Museo del Paesaggio di Verbania.
Angelo Micheli

Laureato in Architettura al Politecnico di Milano, nel 1986 Angelo Micheli fonda il collettivo di design sperimentale “Solid” e dal 1987 al 1988 collabora con il gruppo Memphis, coordinato da Ettore Sottsass.
Partner dello Studio De Lucchi dal 1988 al 1998, oggi è Managing Director di AMDL Circle di cui coordina i progetti architettonici.
Tra i principali, la Biblioteca di Storia dell’Arte della Fondazione Cini a Venezia, il Centro di Arese, il Padiglione Zero per Expo Milano 2015 e il Museo della Pietà Rondanini.
Micheli ha insegnato all’Istituto Europeo di Design di Milano, dal 2000 al 2010 all’Università Iuav di Venezia e dal 2011 al 2014 all’Università degli Studi della Repubblica di San Marino. Fermo sostenitore del valore della ricerca pura nell’architettura e nel design, conduce una riflessione artistica personale sul simbolismo della rappresentazione.