Mediterranei Invisibili, Viaggio sullo Stretto III

Dal 17 al 21 settembre tornano – alla terza edizione – i dialoghi tra Calabria e Sicilia del progetto di Alfonso Femia “Mediterranei Invisibili – Viaggio sullo Stretto”.

Nato con l’intento di indagare luoghi e raccontare storie inaspettate, lontane dai cliché da cartolina, nelle precedenti edizioni il percorso ha toccato città e borghi: nel 2018 Reggio Calabria, l’area Grecanica con Amendolea e Gallicianò, Filanda Cogliandro, Costa Viola; nel 2019 Rosarno in Calabria, Scilla, Gerace e Messina, con le sue fortificazioni e la fondazione Horcinus in Sicilia.

In questo 2020 il senso delle cose è cambiato, lo sguardo si è spostato e anche il futuro del Sud può essere immaginato in un altro modo.

«Il Sud è percepito come qualcosa da trainare– ha affermato il sindaco di Rosarno, Giuseppe Ida – in realtà è una straordinaria opportunità non solo per il nostro Paese, ma per tutta l’Europa».

ph ©Stefano Anzini

Mediterranei Invisibili” accoglie la sfida e con la terza edizione di “Viaggio sullo Stretto” indaga aspetti sempre più celati, con un tour a tappe che inizia dal lato isolano della Valle del Nisi: Roccalumera, luogo di elezione di Salvatore Quasimodo; l’edificio abbandonato delle antiche terme Granata-Cassibile; la batteria militare Margottini, nella seconda guerra mondiale posta a presidio dello Stretto; il borgo di Alì; l’antica Fiumedinisi; il Castello Belvedere e il sorprendente Parco La Rocca di Buticari, con le sue testimonianze artistiche che trasformano il paesaggio in opera d’arte. Il viaggio “siciliano” si concluderà al Castello D’Alcontres – singolare residenza fortificata affacciata sul centro di Nizza di Sicilia.

Nel lato peninsulare calabro il “viaggio” toccherà Palmi, Sant’Elia, Gioia Tauro, Rosarno partendo dal parco archeologico dei Taureani, la Torre Saracena e lo scoglio dell’Isola, la Tonnara di Palmi, i faraglioni dell’Ulivarella, la guardiola di Repaci e lo scoglio di Oreste; la Villa Comunale, la Torre e la Marinella (dalla Motta), il Tracciolino e il Sant’Elia; le tre croci e la pietra del diavolo.

ph ©Stefano Anzini

L’idea è quella di immaginare che la mappa mentale, urbana, politica e intellettuale dell’Italia e dell’Europa post Covid si costruisca (anche) a partire dai Mediterranei Invisibili del nostro Sud, affrancandolo dagli stereotipi che ancora lo avviliscono e mettendone in evidenza l’eccellenza ambientale, geografica e di pensiero.

L’approfondimento dei singoli casi è la via per acquisire un’esperienza diretta che consenta di costruire proposte e sistemi di azione riproducibili. Attraverso il dialogo con sindaci e assessori, gli Ordini professionali degli Architetti e le persone del luogo, “Mediterranei Invisibili – Viaggio nello Stretto” vuole tracciare una nuova geografia per la storia e lanciare una proposta di connessione dei valori del territorio sui temi concreti dell’infrastruttura, dell’agri-cultura, del paesaggio, dell’architettura.

ph ©Stefano Anzini

Gli incontri sono aperti al pubblico, nel rispetto delle indicazioni ministeriali per l’emergenza Covid-19.

 

Mediterranei invisibili – Viaggio nello Stretto III: programma completo (pdf)

 

Il progetto “Mediterranei Invisibili – Viaggio nello Stretto III” è ideato e sviluppato da Alfonso Femia e prodotto da 500×100– il progetto di comunicazione di Atelier(s) Alfonso Femia e Universal Selecta – con Marco Predari e Giorgio Tartaro, con il patrocinio degli Ordini degli Architetti di Catania, Reggio Calabria, Messina e la collaborazione di Salvatore Greco, Francesco Messina, Michelangelo Pugliese e del prof. Arch. Giovanni Multari.

Il viaggio 2020 si arricchirà dello sguardo del fotografo Mario Ferrara, oltre a Stefano Anzini che segue i Mediterranei Invisibili dai suoi inizi, dalle interviste di Roberta De Ciechi e Alfonso Femia, della collaborazione di Giovanni Aurino, Natalee Rojo, Liloye Chevallereau, Simonetta Cenci.

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