Milano, con i gasometri prende il via la rigenerazione della ‘Goccia’

Più che di posa della prima pietra è corretto parlare di messa a dimora del primo albero (dedicato a Federico Bucci, prorettore del polo territoriale di Mantova del Politecnico di Milano, recentemente scomparso). La cerimonia, lo scorso 22 settembre, ha segnato l’avvio dei lavori per il rifacimento dei gasometri della Bovisa e insieme il primo passo verso la realizzazione di uno degli interventi urbanistici più significativi del futuro di Milano.

 

L’avvio dei lavori, lo scorso 22 settembre. Da sinistra, Renzo Piano, il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, il ministro dell’università e della ricerca Anna Maria Bernini, la rettrice del Politecnico di Milano Donatella Sciuto e il sindaco di Milano Giuseppe Sala.

 

Il contesto è quello dell’area “Bovisa-Goccia-Villapizzone”: 32 ettari – 23,4 di proprietà comunale e 9,1 appartenenti al Politecnico di Milano – del futuro campus dell’università milanese. Il concept “aperto, verde e permeabile” è di Renzo Piano, con un masterplan che prevede la costruzione di venti nuovi edifici di quattro piani, con gli attacchi a terra completamente trasparenti, per una superficie totale di circa 105.000 metri quadrati.

 

 

I lavori prendono il via con il recupero dei due gasometri, progettati da un team coordinato dall’architetto Paolo Bodega, già progettista del Polo di Lecco, con Milan Ingegneria e Beta Progetti.

«Da quartiere operaio ad area universitaria, Bovisa si candida a una terza dimensione, quella del distretto dell’innovazione – ha dichiarato Donatella Sciuto, Rettrice del Politecnico di Milano. Un intervento significativo che segna il ritorno delle fabbriche bianche, quelle che investono in innovazione, in ricerca e in startup ad alto potenziale».

 

L’area dei gasometri è un bosco urbano attualmente incolto e inaccessibile.

 

Il Gasometro 1 sarà dedicato allo sport: su tre livelli troveranno spazio una piscina, un campo multi sport e un’area fitness. Il Gasometro 2 – Innovation Hub, ospiterà un centro dedicato all’innovazione, progettato per ospitare laboratori di ricerca all’avanguardia, e altre strutture destinate alla ricerca e all’insegnamento. In aggiunta, saranno forniti servizi tecnologici essenziali per garantire il funzionamento dei laboratori.

Il piano complessivo prevede di preservare un bosco di 24 ettari oltre il confine con la storica centrale termica integrando tra gli edifici alberi di grandi dimensioni grandi alberi tra gli edifici e percorsi pedonali alberati di collegamento tra il campus, le scuole civiche e le stazioni ferroviarie di Bovisa e Villapizzone.

Video: il polo della Bovisa del Politecnico di Milano oggi

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