Non solo Palazzo Strozzi: fino al 26 marzo 2023 la mostra Olafur Eliasson: Orizzonti Tremanti, a cura di Marcella Beccaria, trasforma la Manica Lunga del Castello di Rivoli presentando una nuova serie di sei opere d’arte immersive simili a dispositivi ottici dalla struttura a cuneo: specchi e proiezioni di luce danno vita a forme complesse e fluide in movimento attraversano uno spazio panoramico a 360 gradi, che appare più ampio di quanto fisicamente possibile.
Dalla fine degli anni Novanta, la pratica di Eliasson coniuga la memoria dell’incontro con la natura alle ampie diramazioni della scienza e del pensiero ecologico con opere che invitano alla partecipazione attiva dell’osservatore.
Orizzonti tremanti presenta nuovi lavori che derivano dalle sperimentazioni condotte dall’artista nel suo studio di Berlino. Eliasson si è ispirato a strumenti scientifici di misurazione, considerando il ruolo ambivalente che essi hanno avuto nel corso della storia. Prodotte nel corso dell’ultimo anno, le nuove opere in mostra propongono una più stretta relazione tra corpo e mente, sottolineando il valore dell’esperienza soggettiva e sensoriale.
Il percorso espositivo si apre con Navigation star for utopia, 2022, opera luminosa sospesa che accoglie i visitatori. I fasci di luce colorata attraversano l’ambiente e disegnano effetti luminosi, come a suggerire l’idea di uno strumento di orientamento per il futuro. Seguono una serie di ‘caleidorama’ creati per lo spazio della Manica lunga del museo, ciascuno montato a parete e orientato con una diversa angolazione, e attraverso fasci di luce colorata che si riflettono in bacini d’acqua o attraversano un sistema di lenti generano proiezioni luminose che variano in tempo reale.
«Si tratta di lavori che usano l’effetto specchio del caleidoscopio – spiega Eliasson – per evocare spazi panoramici o paesaggi che sembrano più grandi del luogo fisico in cui vengono mostrati, dell’ambiente nel quale ci si trova. Aprono nuovi orizzonti grazie alle loro superfici specchianti, spalancando spazi in cui si incontrano onde, linee dell’orizzonte, riflessi, bande di luce diffratte nei colori dello spettro visibile, e le ombre moltiplicate, la tua e quella degli altri visitatori. Stando all’interno di questi caleidorama, ti potresti sentire come di fronte al tempo mentre si svolge. È un’opportunità per riconsiderare il tuo senso della proporzione e del tempo, come quando si vedono le immagini del telescopio per lo spazio profondo che provengono dai limiti della nostra immaginazione».
Il percorso espositivo culmina in Your non-human friend and navigator, 2022, una nuova opera prodotta utilizzando due tronchi trasportati dal mare, che Eliasson ha raccolto sulle spiagge dell’Islanda. La presenza di una calamita orienta la parte sospesa dell’opera lungo l’asse nord-sud, mentre le sottili velature di acquerello applicate sul legno posato a pavimento rievocano l’azione dell’acqua e delle correnti marine che lo hanno sospinto per migliaia di chilometri.
«Attraverso Orizzonti tremanti – dichiara il Capo Curatore del Castello di Rivoli e curatore della mostra Marcella Beccaria – Olafur Eliasson ci invita ad aprire il nostro sguardo oltre i confini del visibile, dalla vertigine dello spazio profondo all’emozione dell’incontro con i nostri paesaggi interiori. Coinvolgendo corpo e mente, le sue opere contribuiscono a rendere percepibile il ruolo di ciascuno nella produzione della realtà e nella costruzione di questo instabile presente».
In occasione della mostra, una speciale sala di lettura dedicata a Olafur Eliasson è aperta al pubblico negli spazi della Biblioteca e del CRRI del Castello di Rivoli con una selezione di quasi cento cataloghi monografici che coprono la produzione dell’artista, a partire dalle prime mostre personali negli anni Novanta fino al presente.
Olafur Eliasson aveva esposto al Castello di Rivoli già nel 1999 in occasione della sua prima mostra museale fuori dalla Scandinavia, e nel 2008 durante la seconda Triennale di Torino, quando aveva realizzato The sun has no money. Entrambe le opere fanno parte delle Collezioni del Castello di Rivoli: l’installazione Your circumspection disclosed, 1999, è allestita nel mezzanino della Manica Lunga, sala per la quale era stata originariamente ideata dall’artista. The sun has no money, 2008, sarà ri-allestita nella sala a volta del XVIII secolo per la quale era stata inizialmente progettata da Eliasson.
Olafur Eliasson
Olafur Eliasson (Copenhagen, 1967) è cresciuto in Islanda e Danimarca. Dal 1989 al 1995 studia alla Royal Danish Academy of Fine Arts. Nel 1995 si trasferisce a Berlino, dove fonda lo Studio Olafur Eliasson che oggi annovera fra i suoi collaboratori un nutrito gruppo di artigiani, architetti, archivisti, ricercatori, amministratori, cuochi, programmatori, storici dell’arte e tecnici specializzati.
Dalla metà degli anni novanta Eliasson realizza numerose importanti mostre e progetti in tutto il mondo. Nel 1999, Your circumspection disclosed al Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea è la sua prima personale fuori dalla Scandinavia.
Eliasson è anche autore di numerosi progetti per lo spazio pubblico e, con Studio Other Spaces, fondato nel 2014 con l’architetto Sebastian Behmann, di interventi architettonici, come il padiglione estivo della Serpentine nel 2007 (con Kjetil Thorsen di Snøhetta), la passerella circolare di vetro colorato Your rainbow panorama costruita sul tetto dell’ARoS Museum di Aarhus nel 2011 o le facciate dell’Harpa di Reykjavik (con Henning Larsen Architects) nel 2011.
Fjordenhus a Vejle, completato nel 2018, è il primo edificio costruito interamente progettato da Studio Other Spaces.