Politecnico di Milano, conferenza di Yvonne Farrell e Shelley McNamara

Saranno le fondatrici dello studio irlandese Grafton Architects a concludere, giovedì 23 marzo, i lavori del convegno internazionale Forma Mentis, per una didattica dell’architettura, organizzato dai docenti del Politecnico di Milano Emilio Faroldi e Maria Pilar Vettori.

La conferenza, a ingresso libero fino a esaurimento dei posti, si svolgerà nell’aula T.2.3 dell’edificio Trifoglio a partire dalle ore 17:45.

Yvonne Farrell e Shelley McNamara, note in Italia soprattutto per la nuova sede dell’Università Bocconi (2008) in via Rőntgen a Milano, hanno insegnato all’University College di Dublino, sono state visiting professor ad Harvard, a Yale e all’École Polytechnique Fédérale di Losanna e ora insegnano all’Accademia di architettura dell’Università della Svizzera Italiana di Mendrisio.

Molte delle opere che le hanno rese celebri sono edifici di carattere scolastico come il Dipartimento di Ingegneria Meccanica al Trinity College di Dublino (2002), l’University Campus Utec a Lima (2015), vincitore del Riba International Prize nel 2016, la Scuola di Economia dell’Università di Tolosa (2019), la Kingston University Town House a Londra (2019), l’Institut Mines Telecom a Parigi (2019).

Gradton Architects, Scuola di Economia dell’Università di Tolosa, 2019 (ph. ©Dennis Gilbert).

 

Per questa ragione sono state invitate per la lectio conclusiva del convegno, in modo da sottolineare l’importanza del rapporto tra pratica del progetto e didattica dell’architettura.
Durante la giornata si confronteranno, infatti, esponenti delle principali Scuole di Architettura europee per fornire un contributo al dibattito, utile a tracciare il quadro delle più significative esperienze in essere in materia di didattica dell’architettura e delle loro principali declinazioni. L’architetto inteso come intellettuale richiede infatti una formazione tanto olistica quanto scientifica, in grado di fondere l’importanza di una ricerca trasversale che formi un architetto al contempo dotato di conoscenza dell’arte di costruire edifici e luoghi (o ambienti) di vita concreta, nonché di sensibilità per la misura, lo spazio, l’armonia; un architetto capace di unire nel progetto tecnica e poetica.

© 2020 IoArch. All Rights Reserved.

Scroll To Top