La Festa dell’Architetto, organizzata dal Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, si è conclusa la scorsa settimana con l’assegnazione del Premio ‘Architetto dell’anno 2024’ a Park Associati (Filippo Pagliani e Michela Rossi).
Il progetto con il quale lo studio milanese ha ottenuto il riconoscimento è Luxottica Digital Factory, un intervento di recupero architettonico industriale premiato per la sua capacità trasformativa e perché ha aggiunto – nel parere della giuria – «elementi innovativi nel rispetto dell’identità e dello spirito del luogo evidenziandone la qualità complessiva anche in relazione al più ampio contesto urbano».
Situata nel vivace distretto Tortona a Milano, in un ex complesso della General Electric, Luxottica Digital Factory reinterpreta e rivitalizza un passato industriale con una visione audace e contemporanea. Ispirato ai principi identitari di Luxottica, il progetto mette al centro la qualità architettonica e la sperimentazione tecnologica nel rispetto del tessuto sociale del quartiere.
L’involucro dell’edificio – certificato Leed Gold – è una facciata in vetro a tutt’altezza marcata da lesene verticali in metallo bronzato che richiamano il ritmo degli shed industriali.
Luminosi e flessibili, gli spazi interni, progettati in collaborazione con StorageMilano, ospitano showroom, aree commerciali e un centro di innovazione tecnologica della multinazionale dell’eyewear. Il giardino interno e i patii verdi al primo piano favoriscono incontri informali e momenti di relax.
‘Giovane talento dell’Architettura italiana 2024’ è Emanuele Scaramellini con la sua Casa a Lottano (Sondrio). Secondo la Giuria l’intervento si basa su un dialogo rispettoso con il rustico esistente e con il borgo alpino. Dell’esistente sono stati mantenuti i muri perimetrali in pietra, dei quali è confermata la funzione portante; al loro interno è stata installata un’ossatura metallica a sostituire le vecchie travi in legno. L’elemento più caratterizzante è la grande vetrata a sud, reinterpretazione della crepa che tagliava l’intera facciata.
Menzioni nell’ambito del Premio Architetto italiano sono infine andate allo studio Bricolo Falsarella associati (Filippo Bricolo e Francesca Falsarella) per Corte Renèe a Oliosi (Verona) e a asv3-officina di architettura, Fiorenzo Valbonesi, per la cantina di Guado al Tasso a Castagneto Carducci (sotto nella foto a destra).