Ripensare la luce, un progetto di ricerca dell’Università di Aalborg

  • Double Dynamic Lighting definisce le linee guida per illuminare gli ambienti di lavoro in maniera confortevole combinando luce dinamica naturale e luce artificiale, diretta e diffusa

Un nuovo approccio al design e alla tecnologia dell’illuminazione è al centro del progetto triennale di ricerca Double Dynamic Lighting, condotto dall’Università di Aalborg e supportato dalle aziende del settore dell’illuminazione Fagerhult, iGuzzini, Tridonic e Zumtobel.

Guidato da Ellen Kathrine Hansen, direttrice del corso di Lighting Design presso la Facoltà di Architettura, Design e Tecnologia multimediale, il progetto definisce le linee guida per un’illuminazione confortevole dei luoghi di lavoro che combini la luce dinamica naturale con la luce artificiale, dirette e diffuse.

L'Università di Aalborg

Attraverso l’elaborazione di alcune scene luminose basate sul corso naturale della luce solare e le condizioni correnti del cielo, il team ha analizzato come una tecnologia di illuminazione in grado di completare il flusso della luce naturale possa migliorare le condizioni dell’atmosfera percepita, il comfort visivo e il livello di attenzione al lavoro.

I risultati dello studio, a cui i partner industriali hanno apportato le proprie conoscenze pratiche lavorando in stretta collaborazione con l’Università, dimostrano che è possibile definire ambienti luminosi dinamici in risposta alla variazione della luce naturale attraverso una combinazione di luce diretta e diffusa.
In generale, è stato confermato che la combinazione tra illuminazione direzionale mirata e illuminazione generale diffusa, in risposta alle condizioni del cielo e ai livelli di luce naturale misurata nello spazio di lavoro, viene preferita alla normale illuminazione diffusa statica. Un’analisi delle risposte degli intervistati rivela una grande differenza nel comfort visivo percepito nei periodi di illuminazione dinamica e di illuminazione statica, indicando che alti livelli di comfort sono possibili lavorando con zone di luce e con elementi di illuminazione diretta e diffusa e una distribuzione irregolare della luce.

A proposito dello studio, Ellen Kathrine Hansen ha affermato che «Lo scopo dello studio è applicare un mix innovativo di metodologie per creare un approccio organico alla progettazione dell’illuminazione, che può quindi fungere da sigillo di qualità nel settore. Una combinazione di aspetti biologici, estetici e funzionali formerà la base del processo di design».

Per Karin Zumtobel-Chammah, presidentessa del consiglio di sorveglianza di Zumtobel Group, «il nostro desiderio di migliorare salute e benessere fornendo la luce migliore possibile sia per le persone sia per l’ambiente e personalizzando le soluzioni di illuminazione per le diverse aree di applicazione è al centro della nostra attività e i nostri progetti puntano costantemente a ottenere tali miglioramenti. Eravamo convinti che i risultati di questo studio ci avrebbero aiutato a comprendere meglio determinati temi. Lavorare su un grande progetto assieme a diversi partner incrementa sempre la qualità e la rilevanza dei risultati. La configurazione di questo progetto era particolarmente interessante, perché alcuni dei partner sono di fatto nostri concorrenti. Ma poiché tutti noi eravamo puramente interessati a indagare come la combinazione tra luce naturale e illuminazione dinamica potesse contribuire a un miglioramento di salute e benessere, siamo stati in grado di unire le forze e dare impulso alle conoscenze del settore».

Il direttore della Fagerhult Lighting Academy Henrik Clausen aggiunge: «per noi si è trattato anche di conoscenza. Dobbiamo sviluppare una maggiore consapevolezza sull’interazione tra luce naturale e luce elettrica per cogliere tutte le possibilità in termini di salute e benessere che l’illuminazione può offrirci. Abbiamo collaborato con l’Università di Aalborg alla parte di ricerca del progetto DDL poiché tutto ciò che facciamo in fase di progettazione e vendita è mirato a portare sul mercato soluzioni di illuminazione basate su dimostrazioni pratiche. Ora ci prepariamo a offrire conoscenza ai nostri partner, al nostro personale e agli studenti, allo scopo di fornire loro un vantaggio competitivo nel tuttora statico mercato dell’illuminazione».

Secondo Peter Roos, direttore Product & Project Solutions, iGuzzini, «iGuzzini ha sempre considerato la luce come uno strumento di innovazione sociale. Ecco perché la nostra vision è “Social Innovation through Lighting” e dal 1988 conduciamo ricerche sulla luce biodinamica in collaborazione con università e istituti di ricerca di tutto il mondo.
L’idea della ricerca DDL è quella di definire nuove linee guida per il lighting design dei luoghi di lavoro, per migliorare il benessere degli utenti finali. Quindi, saremo “tutti noi” che viviamo e lavoriamo in spazi illuminati secondo l’applicazione delle linee guida di progettazione DDL a beneficiare dei risultati di questo progetto di ricerca. E noi di iGuzzini riteniamo fortemente che l’intera lighting community, con architetti e lighting designer, possa sposare l’idea della Double Dynamic Lighting per creare bellissimi spazi, piacevoli da abitare».

Anche Hugo Rohner, Ceo di Tridonic, considera il progetto di ricerca DDL «una nuova meravigliosa sfida. Trasferiamo questa ricerca fondamentale in soluzioni per i nostri partner commerciali. La prima installazione, allestita presso l’Università di Aalborg, è un ottimo modello per noi, quindi integriamo gli esiti della ricerca nell’impianto della nostra sede e consentiamo ai nostri partner di avere impianti DDL presso le loro. In questo modo possiamo imparare di più e sviluppare la tecnologia necessaria per implementare la DDL, convinti che spianerà la strada per soluzioni di illuminazione che forniranno risposte specifiche alle esigenze e ai bisogni delle persone».

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