Spazio Moretti Architettura e Passione, 18 e 19 settembre a Fiuggi

Il 19 settembre l’associazione culturale Laboratorio Fiuggi promuove la terza edizione di “Spazio Moretti, architettura e passione”, dedicata a Luigi Moretti, l’autore del Complesso Termale della Fonte Bonifacio VIII che quest’anno giunge a 50 anni dalla sua costruzione.

Alla giornata di studi, dedicata all’analisi storica, alle caratteristiche comuni e al confronto tra grandi opere di architettura e ingegneria realizzate in cemento armato negli anni ’60 e ’70, prenderanno parte, tra gli altri, gli architetti, docenti e critici Luigi Prestinenza Puglisi, Eleonora Carrano, Ruggero Lenci, Flavio Trinca e Emanuele Von Normann, Daniele Baldassarre, Paolo Vecchio, Flavio Mangione, Paolo Musmeci, Mario Pisani, Guendalina Salimei.

Luigi Moretti, Complesso Termale delle Fonti Bonifacio VIII. Ph Alessandro Lanzetta, ©Mibac,

La giornata sarà preceduta, il venerdì, da un workshop di fotografia di architettura diretto da Moreno Maggi, con lezioni teoriche ed esercitazioni pratiche. Il workshop si concluderà nella mattinata del sabato, con la presentazione dei lavori nel pomeriggio dello stesso giorno.

L’iniziativa, per la quale è in corso la richiesta di rilascio di Crediti formativi per architetti, è sostenuta e patrocinata dagli assessorati cultura e turismo del Comune di Fiuggi, dalla Acqua e Terme Fiuggi Spa, dagli Ordini degli Architetti di Frosinone e di Roma e da Federalberghi Fiuggi.

Per informazioni: laboratoriofiuggi@gmail.com

Il complesso termale delle Fonti Bonifacio VIII

ph Alessandro Lanzetta, ©Mibac

Il progetto delle Fonti Termali Bonifacio VIII – avviato da Luigi Moretti nel 1963 per sostituire il vecchio stabilimento termale e completato nel 1969 – si sviluppa in un’area di 70 x 350 metri.

Su quote diverse Moretti dispone una ‘sequenza di spazi’ che reagiscono all’ambiente e alla luce tramite la tensione delle superfici che li definiscono. Le strutture, studiate con la collaborazione dell’ingegnere Zorzi, sfruttano la malleabilità del cemento armato e le superfici si presentano come membrature avvolgenti che fasciano tutti gli ambienti diversi per forma, tipo, dimensione. Il complesso, pur con numerosi riferimenti all’architettura classica, assume l’immagine di un’architettura avveniristica e inedita rivelando ‘di come questa architettura, per più versi rivoluzionaria, sia sostanziata da segreto senso della storia’ (A. Pica).

Si tratta di padiglioni, aperti o chiusi, caratterizzati da coperture diverse, collegati da percorsi variegati che permettono anche di raggiungere le numerose fontane sparse nel parco tramite scale, cordonate e una funicolare. Un impianto spaziale in cui Moretti mette a frutto la sua originale ricerca teorica: immersi nella rigogliosa vegetazione i padiglioni si misurano con l’ambiente mettendo in scena, in un raffinato sistema di relazioni tra natura e artificio in cui l’architetto misura e definisce le viste e gli scorci prospettici.

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