Si è svolta ieri lunedì 14 settembre la cerimonia di inaugurazione di One Vanderbilt, il nuovo grattacielo alto 427 metri che ridefinisce lo skyline di Manhattan e costituisce una tappa fondamentale nel progetto di riqualificazione che coinvolge il Midtown East.
One Vanderbilt è la seconda torre per uffici più alta di New York, la più alta di Midtown, caratterizzata da quattro blocchi sovrapposti che si muovono a spirale verso il cielo.
Ma osservarla verso l’alto racconta solo metà della storia, perché con l’edificio progettato da Kohn Pedersen Fox lo sviluppatore SL Green aggiorna una storia di efficienza cominciata cento anni fa con la costruzione del Grand Central Terminal e la grande intuizione ingegneristica dell’epoca – resa possibile anche dall’avvento della trazione elettrica – di realizzare i binari interamente sotto terra, liberando superficie edificabile ma soprattutto creando interconnessioni dirette tra il trasporto pubblico e gli attigui edifici per uffici e alberghi.
Così anche la piastra di One Vanderbilt è un pezzo di città, uno spazio pubblico direttamente collegato alla Grand Central: lo sviluppatore ha speso più di 220 milioni di dollari – su un costo del nuovo edificio per uffici di oltre 3 miliardi – per migliorare il potente ‘motore urbano’ della Grand Central, con interventi che includono una nuova piazza pedonale di Vanderbilt Avenue e la riqualificazione degli ingressi, dei percorsi e delle scale mobili della subway e un nuovo intervento che porta luce naturale agli ambienti sotterranei.
One Vanderbilt sviluppa complessivamente 160.000 metri quadrati di Slp. Il progetto delle facciate è stato realizzato interamente da Permasteelisa Group attraverso la sua controllata Permasteelisa North America, con sede a Windsor (CT) con il supporto di altri centri di competenza basati in Europa e in Asia.
Il Gruppo Permasteelisa ha progettato, ingegnerizzato e prodotto 8.743 pannelli per facciate continue, con 1.060 diverse configurazioni per un totale di circa 70mila metri quadrati di facciata continua, tra cui 660 pannelli angolari tutti diversi l’uno dall’altro per seguire con precisione l’assottigliamento verso l’alto della forma della torre.
In particolare, questa facciata è caratterizzata da due tipologie principali di pannelli. I pannelli trasparenti, utilizzati per le zone destinate ad uso uffici, sono dotati di vetri molto alti che raggiungono quasi i 6,7 metri sui piani direzionali e di un pannello spandrel ventilato rivestito con piastrelle in terracotta. Il grattacielo presenta 34.845 piastrelle in cotto estruso, con una specifica forma concava e una finitura che riflette la maggior parte dei raggi del sole durante il giorno, creando riflessi sorprendenti.
Inoltre, è stata sviluppata una soluzione speciale per la facciata in corrispondenza dei piani della torre destinati ad ospitare gli impianti, che sono dotate di una soluzione unica con tre doppi-vetri, di cui una è arretrato rispetto agli altri per consentire la ventilazione naturale.
One Vanderbilt è stato progettato per ottenere il massimo livello della certificazione Leed e per ottenere una certificazione Well.
One Vanderbilt è, in ordine cronologico, l’ultimo edificio super alto realizzato da Permasteelisa Group, grazie alla collaborazione di tutti gli attori coinvolti. La categoria supertall (> 300 metri) comprende progetti come l’Hong Kong International Commerce Centre, il Lakhta Center di San Pietroburgo o la Central Park Tower di New York City, in fase di completamento.