Il progetto di Foster + Partners per la sede globale di JPMorgan a New York

Alto 423 metri per 60 piani, il nuovo grattacielo progettato da Foster + Partners per JPMorgan sarà la più grande torre a zero emissioni operative di New York City: 232.000 metri quadrati di spazi flessibili, facilmente adattabili al futuro del lavoro.

Il progetto, il primo del piano di rigenerazione Midtown East Rezoning, sorgerà al 270 di Park Avenue, potrà accogliere fino a 14mila persone, sostituendo la vecchia sede costruita alla fine degli anni Cinquanta per 3.500 persone, e creerà ampi spazi esterni al livello della strada tra Park e Madison.
L’intento è quello di rispettare il ritmo e il carattere dell’architettura di Manhattan creando al contempo un potente simbolo per la nuova generazione dei grattacieli newyorchesi per uffici, con una soluzione in cui l’architettura è definita dalla struttura e la struttura è l’architettura stessa dell’edificio.

La ridotta impronta al suolo e le connessioni con le infrastrutture di trasporto vengono affrontate con un sistema di colonne a ventaglio e di controventature triangolari che permettono ai livelli superiori di estendersi per 24 metri oltre il livello della strada.

All’ultimo piano un grande auditorium offrirà viste senza ostacoli sulla città, mentre ai primi piani una food court ospiterà diverse insegne di ristorazione.

render ©Foster + Partners

Il progetto è il risultato di un lavoro specialistico tra architetti e ingegneri sviluppato tra Londra e New York – spiega Nigel Dancey, Head of Studio, Foster + Partners – e «svolto in stretta collaborazione con JPMorgan per comprendere i metodi di lavoro. Ricchi di luce e aria naturale, i nuovi ambienti saranno realizzati con materiali attenti al benessere fisico e includeranno elementi biofilici».

Per il suo funzionamento il grattacielo impiegherà esclusivamente energia idroelettrica proveniente da un impianto nello stato di New York, per assolvere un fabbisogno minimizzato da sistemi intelligenti, con l’impiego di sensori e programmi di AI, e tecnologie costruttive come una tripla pelle trasparente con schermature solari automatiche collegate all’impianto di climatizzazione.

Al recupero dell’acqua, che permetterà di ridurne il consumo di oltre il 40 per cento, si aggiunge il riciclo o il riuso del 97 per cento dei materiali provenienti dalla demolizione dell’edificio esistente.

Il grande atrio del nuovo grattacielo. Render ©Foster + Partners

Salute e benessere prima di tutto

Come ha spiegato Joseph Allen, direttore dell’Healthy Buildings program alla Harvard T.H. Chan School of Public Health: «pensato mettendo in primo piano la salute delle persone, questo progetto dimostra che è possibile avere un’eccellente qualità dell’aria indoor per gli occupanti senza rinunciare agli obiettivi di risparmio energetico e quindi alla salute dell’intera comunità e del pianeta».

Sistemi di filtrazione continua dell’aria, terrazze e spazi verdi esterni, insieme a aree fitness, locali per la pratica dello yoga, palestre, servizi medici e di fisioterapia, locali per mamme e neonati e spazi di preghiera e meditazione contribuiranno a migliorare la salute fisica e mentale e il benessere degli occupanti.

Rispetto a un edificio per uffici convenzionale, il 270 Park Avenue avrà il 50 per cento in più di ambienti comuni e un quarto di metri cubi per dipendente in più. Privi di colonne, i singoli piani permetteranno di modificare il layout e il design degli interni con estrema facilità, compresi i collegamenti interpiano.

Il grattacielo nello skyline di Manhattan. Render ©Foster + Partners

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