Pilosio Building Peace Award 2014

È stato assegnato venerdì a Venezia, di fronte a un pubblico di oltre 300 persone provenienti da 20 Paesi riunite nella Scuola Grande di San Giovanni Evangelista, il 4° Pilosio Building Peace Award.

Peace Builder 2014 è la Ghanese Samia Nkrumah, per il suo impegno nel portare avanti il progetto panafricano intrapreso più di cinquant’anni fa dal padre, fondatore e presidente del Ghana indipendente, per realizzare una unità panafricana all’insegna della pace e della prosperità, e per il suo ambizioso progetto per la costruzione di una biblioteca nazionale, progettata da Mario Cucinella.

La conferenza stampa di presentazione della giornata. Da sinistra: Dario Roustayan, CEO di Pilosio; Samia Nkrumah, Peace Builder 2014; Mario Cucinella e Cameron Sinclair, direttore esecutivo della Jolie-Pitt Foundation che sta approggiando il nuovo progetto della neonata no-profit internazionale Pilosio Building Peace Shelters for Refugees 

 

Il carisma, la personalità e la dolcezza con cui Samia Nkrumah si batte per il proprio Paese e per i diritti del popolo africano la fanno entrare a piano diritto fra i grandi leader del mondo contemporaneo” – afferma il CEO di Pilosio Dario Roustayan. “Si è resa protagonista di progetti dal forte impatto sociale ma è la determinazione con cui ha ripreso il percorso avviato dal padre e la passione che anima la sua battaglia per i diritti e al rispetto per le donne, la salute, il benessere e l’unità del popolo africano a renderla straordinariamente meritevole del Building Peace Award. È per me un onore per me poterle consegnare questo riconoscimento”.

Le ragioni dell’impegno di Samia Nkrumah – da alcuni già definita il nuovo Mandela – affondano le radici nella storia: il 6 marzo 1957, primo tra gli Stati africani, il Ghana proclamava ufficialmente l’indipendenza dal dominio coloniale britannico sotto la guida di Kwame Nkrumah, che ne divenne Presidente nel 1960, lasciando così un segno indelebile nella storia dell’intero Continente. Deposto con un colpo di Stato nel 1966, Nkrumah dovette lasciare il Paese dove Samia ha fatto ritorno nel 2008 riprendendo la guida del partito da lui fondato.

La biblioteca progettata da Mario Cucinella e Samia Nkrumah dovrebbe sorgere nei pressi della diga di Akosombo, sulle rive del lago Volta

 

il modello della biblioteca
la sezione illustra il funzionamento energetico e ambientale dell´edificio

 

CULTURA E ENERGIA

Il progetto della biblioteca, sviluppato da Mario Cucinella in collaborazione con la stessa Samia Nkrumah, è di straordinaria importanza in un Paese in cui l’83% della popolazione non ha accesso a Internet e quasi la metà degli studenti nemmeno ai libri di testo.

La biblioteca, che avrà una superficie totale di 4.600 mq su sei livelli, è pensata come una grande piazza del sapere: uno strumento catalizzatore per la società e motore di innovazione sociale. L’edificio, che fin dal progetto adotta strategie attive e passive di efficienza energetica e ambientale che caratterizzano tutti i lavori di Mario Cucinella, è organizzato secondo un programma funzionale che affronta il tema educativo nella sua totalità, con ambienti per la lettura e la consultazione e spazi di incontro e di confronto, aree per ospitare eventi e conferenze, workshop e attività di co-working, laboratori per la musica, l’arte figurativa e l’artigianato.

Il sito prescelto per la costruzione è Akosombo, presso la diga che ha dato origine al lago Volta, il più grande bacino artificiale al mondo, voluta dal presidente Nkrumah e costruita negli anni Sessanta da Impregilo per dare energia pulita e rinnovabile al Paese.

nel render e nel modello, particolare della copertura e della distribuzione interna dei volumi della biblioteca, pensati per favorire la ventilazione naturale

 

L’INCONTRO E I KEYNOTE SPEAKER

Di Africa e di pace, al convegno veneziano hanno parlato Kofi Annan, già Segretario delle Nazioni Unite e premio Nobel per la pace nel 2001, e il viceministro degli Esteri Lapo Pistelli, che ha sottolineato lo storico legame fra l’Italia, il Ghana e l’Africa in generale. Un legame fondato anche sull’energia di molti imprenditori Italiani che in quel Continente hanno costruito grandi infrastrutture, come ha ricordato nel suo intervento anche Luisa Todini.

La seconda parte dell’incontro è stata dedicata al ruolo delle donne come “costruttrici di pace”, con interventi della giovane attivista pakistana Khalida Brohi, che si batte contro i delitti d’onore nel suo Paese; della presidente di Save the Children International Carolyn Miles; della regista e scrittrice iraniana Siba Shakib; della nord-irlandese Betty Williams premio Nobel per la Pace nel 1976. Contributi di grande interesse conclusi con l’intervento di Debora Serracchiani, Presidente della Regione Friuli-Venezia Giulia.

L´intervento di Debora Serracchiani, Presidente della Regione Friuli-Venezia Giulia

 

AGIRE SUBITO, CONCRETAMENTE

Parlare è importante ma non basta. Per questo Pilosio ha dato vita all’organizzazione non-profit Pilosio Buliding Peace, che a Venezia ha presentato ufficialmente il progetto Shelters for Refugees.

Sviluppato in collaborazione con l’architetto Cameron Sinclair, co-fondatore di Architecture for Humanity, già vincitore del premio lo scorso anno per il suo lavoro per i senzatetto di Haiti e oggi executive director della Jolie-Pitt Foundation, il progetto mira a realizzare strutture sicure, funzionali e confortevoli nei campi profughi siriani. Con il sostegno economico della Jolie-Pitt Foundation verrà costruita la prima struttura, una scuola di 120 mq, ma l’obiettivo a lungo termine prevede la costruzione di centinaia di scuole alle quali fornire, oltre alla struttura, anche gli insegnanti, attraverso contatti già avviati con NGO come Unicef, Save the Children e Relief International.

Tecnicamente, il progetto ideato da Sinclair e seguito da vicino dall’architetto Iraniano Pouya Khazaeli prevede l’uso di sabbia e terra a riempimento di pannelli realizzati con strutture provvisionali in metallo come i ponteggi che sono il core business della Pilosio per realizzare moduli combinabili tra loro in strutture più articolate, fatte di spazi aperti e chiusi.

L’uso di terra anche per i pannelli delle coperture consente inoltre di realizzare tetti verdi coltivabili per soddisfare necessità alimentari e aiutare a costruire nei campi solidarietà, condivisione e un senso di comunità. Si parte dalla scuola perché la maggior parte dei rifugiati sono bambini e perché pensando a spazi dove le comunità disperse possano ricostruire le forme di vita sociale e civile che hanno dovuto abbandonare, il masterplan di Sinclair si sviluppa intorno alla scuola come centro di rinascita della comunità.

 

Il progetto Shelters for Refugees prevede l´autocostruzione di moduli combinabili per realizzare scuole, centri di servizio e abitazioni nei campi profughi. Tempi di realizzazione ridotti (3-4 giorni per completare un modulo, 10 giorni per un complesso scolastico) e costi minimi – la prima scuola in Siria avrà un costo di 35.000 euro – le strutture sono smontabili e potranno essere reinstallate, terminato l´esodo, anche nei luoghi di provenienza dei profughi, danneggiati dalla guerra. 

 

2015: APPUNTAMENTO A EXPO

La quinta edizione del Pilosio Building Peace Award si svolgerà a settembre dell’anno prossimo a Milano, presso il padiglione di Save the Children a Expo2015.

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