Cosa possiamo fare noi architetti per il futuro della formazione? Un architetto non disegna solo le forme e i colori degli edifici ma disegna soprattutto i comportamenti delle persone che li useranno. Education Stations sono edifici per la formazione, ciascuno pensato per una specifica fase della crescita dell’uomo: dall’infanzia alla vita adulta. Educare attraverso le qualità dell’architettura è un atto intenzionale trasformativo che si realizza in spazi interpersonali e interattivi. Richiede soprattutto uno slancio immaginativo e un’apertura consapevole verso un futuro eticamente sostenibile.
Michele De Lucchi
Michele De Lucchi e AMDL CIRCLE sono presenti in Biennale con l’installazione Sapere come usare il sapere dedicata alle Education Stations, cinque edifici per la formazione che nascono da una riflessione sul ruolo educativo dello spazio costruito e dallo studio delle influenze generate nella psiche dall’ambiente.
Le Earth Stations sono architetture immaginarie in cui i saperi dell’architettura sono spinti ai massimi potenziali tecnologici, estetici e funzionali per una visione dove sostenibilità, benessere, salute e felicità siano alla portata di tutti gli abitanti del pianeta. Secondo la filosofia Earth Stations, un architetto non disegna solo le forme e i colori degli edifici ma disegna soprattutto i comportamenti delle persone che li useranno.
L’architettura e il contesto sono fondamentali elementi educativi e intervengono profondamente nella formazione della personalità. Per questo motivo l’ambiente non può essere progettato come una scatola neutra, ma deve rispecchiare l’idea di apprendimento che vogliamo promuovere.
Attraverso le interazioni delle persone con gli spazi, gli oggetti e le atmosfere, l’architettura aspira a creare un’armonia psicologica e relazionale che sia il più appagante possibile e che favorisca la crescita dell’individuo e delle comunità.
Il progetto è il risultato di un complesso e articolato processo di sperimentazione formale, analisi dei comportamenti e ibridazione funzionale testimoniato da molteplici modelli di progetto, video e disegni autografi.
Nei 200 metri quadrati del Padiglione Venezia ai Giardini sono esposti 16 modelli di progetto, realizzati in oltre tre anni dal team di ricerca di AMDL CIRCLE, con 14 modelli concettuali scolpiti a mano da Michele De Lucchi che esprimono la genesi dell’idea. Cinque sculture aeree, realizzate dagli artigiani del laboratorio di scenografia del teatro La Fenice di Venezia, riproducono le forme e le coperture delle Education Stations.
Il grande muro curvo del Padiglione è allestito come una quadreria composta da 608 disegni a matita, raggruppati in 89 cornici in legno di noce. Queste composizioni tematiche ricreano il progredire degli studi realizzati per il progetto Earth Stations. Ogni quadro racconta infatti l’evoluzione spontanea di una forma architettonica: i disegni rendono visibili le forme mentali e le idee che si modificano attraverso l’atto stesso del disegnare.
Tratto dopo tratto si stabilizzano le soluzioni, si sperimentano le alternative, si registrano le ispirazioni sorte nei momenti più imprevedibili.
In occasione della mostra è stato realizzato il libro Earth Stations: architetture per il pianeta Terra, che raccoglie il lavoro di ricerca di Michele De Lucchi e AMDL CIRCLE ponendolo in dialogo con esperti in discipline differenti che ragionano sulla progettazione degli spazi: un tema che non è prerogativa degli architetti ma necessita, oggi più che mai, di una riflessione multidisciplinare e allargata per avere un impatto sulla qualità della vita.